Il pacifismo di Conte e Salvini, oggi il Consiglio dei Ministri ed è previsto un nuovo invio di armamenti a Zelensky

conte

Si prevedono scintille al Consiglio dei Ministri convocato per la data odierna vista la posizione di Giuseppe Conte contro l’invio di armi all’Ucraina. Appena negativizzato dal contagio Covid, il Premier Mario Draghi riparte con i lavori previsti in agenda. Sul tavolo c’è la seconda tranche di aiuti in termini di armamenti al Paese retto da Zelensky. Ma il Movimento 5 Stelle, per la seconda volta fa il ghigno. Ed emerge il pacifismo di Conte e Salvini. Dobbiamo ricordare che i due schieramenti occupano comunque poltrone utili a mantenere in piedi il Governo. Intanto notiamo un distinguo: Salvini non usa il termine Pace in luogo di vittoria armata, ma si appella al significato reale della parola. Che dal latino pax-pacis, vuol dire (da vocabolario della lingua italiana) condizione di assenza di conflitto. Accordo, patto e dialogo.

La strategia possibile

Adesso noi siamo malpensanti e crediamo il pacifismo di Conte e Salvini sia una posizione che tanto avvicina i due. Inoltre tale punto di vista, oltre all’amicizia che fu con Putin, potrebbe essere dovuto ad altro. All’intenzione di intercettare il popolo del «né-né», cioè né con Putin e né con l’Ucraina. Un po’ come tre dei quattro Paesi Brics (India, Cina, Brasile). Poi nei fatti, molto probabilmente, i due (e i relativi parlamentari) voteranno per il «sì». Intanto fanno arrivare alla fetta (sempre più ampia) di italiani insofferenti il loro disappunto e la posizione pacifista. Così magari i numeri dei sondaggi salgono. Infatti Giuseppe Conte, da buon avvocato, ha già trovato l’appiglio affermando che non deciderà nulla che possa non rispettare l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Che significa tutto e niente.

Il pacifismo di Conte e Salvini, oggi il Consiglio dei Ministri ed è previsto un nuovo invio di armamenti a Zelensky

Siamo andati a leggere l’articolo 51 dell’ONU. Fa riferimento al «diritto naturale di autotutela, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza […] il Consiglio di Sicurezza, può intraprendere […] quella azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale». Quindi a scopo per così dire di autotutela il Consiglio di sicurezza può mettere in campo delle «azioni». E non specifica la tipologia.

Quindi, a nostro avviso, si può fare un po’ di tutto, compreso l’invio di armi. E Conte lo sa bene. Infatti, potrebbe aver utilizzato tale riferimento normativo proprio per «giustificare» un suo probabile «sì». Insomma, un piede in due scarpe. «Si» al Governo, «no» di fronte ai cittadini. Un pacifismo che invia armi in nome dell’ «autotutela» del citato articolo 51. Ma, ci sia consentito, è chiaro a tutti che qui si vuole vincere una guerra combattendo. Non sappiamo se sia giusto o sbagliato. Quel che ci preme è provare a capire realmente i fatti.

Lettura consigliata

Il nuovo lessico della guerra alla ricerca del significato reale delle parole in campo, la discordanza tra termini e sostanza

Consigliati per te