Il miracolo dello smart working: ci ammaliamo di meno

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Si tirano le somme sui benefici dello smart working, una pratica lavorativa che in questi tre mesi ha tenuto impegnati gran parte degli italiani. Anche se non ancora disciplinata con tutti i crismi di legge il miracolo dello smart working è avvenuto. Dall’Inps fanno sapere che i dipendenti si sono ammalati di meno e si sono dunque risparmiati una vagonata di soldi per indennizzi. E’ crollato l’assenteismo uno dei mali della pubblica amministrazione e in parte del settore privato. Il lavoratore, dati alla mano, con il lavoro agile, ha preferito non comunicare il malanno restando tra le mura domestiche.

Cosa si prevede in futuro

Lo smart working è entrato a far parte anche delle attenzioni della task force di Vincenzo Colao che nel progetto di rilancio economico ha dedicato una sezione apposita. Lo smart working in futuro potrebbe diventare una pratica sistematica nella pubblica amministrazione. Nel rapporto si legge che va promosso e incentivato a tutti i livelli. Per farlo è necessario rivedere la disciplina legislativa in modo da essere una opzione praticabile per aziende e lavoratori. Questa modalità di lavoro agile può creare nuovi posti di lavoro.

In smart working più produttivi?

Sarà la comodità di organizzare il proprio lavoro come si vuole senza dover rispettare gli orari di ufficio, ma lo smart working ha generato tanti vantaggi. Molti si sono mostrati soddisfatti della produttività del lavoratore.  Secondo uno studio fatto dal Politecnico di Milano la produttività è aumentata del 15%.

Altro che dipendente scansafatiche

Via dunque un luogo comune del lavoratore dipendente scansafatiche: se fatto lavorare dove e come vuole per obiettivi sa dare il meglio.  L’altro dato positivo è che il lavoratore in smart working tende anche ad essere meno assente dal posto di lavoro. Compiuto il miracolo dello smart working: ci ammaliamo di meno e anche il benessere del dipendente e dell’azienda ne guadagna.

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