Il mare di miliardi iniettato dalle banche centrali spinge i mercati azionari

banche centrali

Con la seduta di ieri il Nasdaq, l’indice tecnologico americano, ha annullato le perdite da inizio anno. In pratica i prezzi hanno raggiunto le stesse quotazioni che avevano nell’ultima seduta del 2019. Non ha ancora annullato le perdite subite dallo scoppio della crisi del coronavirus, ma ci è molto vicino.

Le Borsa americana va meglio di quelle europee

Nella seduta di venerdì 8 maggio l’indice tecnologico Nasdaq (NASDAQ) ha guadagnato quasi l’1,6% chiudendo a 9121 punti. Lo stesso livello della chiusura del 31 dicembre 2019. Dal minimo del 22 marzo ad oggi il mercato tecnologico USA ha guadagnato il 32%. Ma bene ha fatto anche l’S&P500. Nello stesso periodo di tempo l’indice maggiore di Wall Street ha guadagnato poco meno del 27%, quanto il Dow Jones.

Facciamo un confronto con gli indici europei. Dal 22 marzo a venerdì 8 maggio l’indice azionario tedesco Dax ha guadagnato poco più del 22%, l’indice paneuropeo Eurostoxx 50 il 14%. La Borsa di Londra il 14% e il nostro Ftse Mib, il 10%, sempre dai minimi del 22 marzo.

Il mercato sta premiando le azioni tecnologiche

Questi dati inducono ad alcune riflessioni. La prima. Le Borse americane vanno meglio di quelle europee e tra i mercati del Vecchio Continente il Dax tedesco è quello che meglio regge il confronto. Una differenza tra il 32% del Nasdaq e il 22% del Dax è rilevante. E lo diventa molto di più se guardiamo la performance da un altro punto di vista. Ovvero dalla distanza attuale dei prezzi dal massimo registrato prima che scoppiasse il grande ribasso di fine febbraio. Ebbene, l’indice tedesco Dax per raggiungere i massimo del 20 febbraio, deve ancora guadagnare un 26%. Per tornare ai massimi del 20 febbraio il Nasdaq deve salire dell’8%.

Riflessione 2. Il Nasdaq da inizio crisi ad oggi ha fatto meglio degli altri due indici americani S&P500 e soprattutto Dow Jones. Cosa ci dicono questi dati? Che gli operatori stanno premiando il settore tecnologico. Perché è evidente che è quello che dalla crisi ne è uscito meglio. Addirittura alcune azioni ne sono state rafforzate come Amazon e Netflix, i cui prezzi sono sui massimi storici.

Il mare di miliardi iniettato dalle banche centrali spinge i mercati azionari

Riflessione 3. Se osserviamo l’andamento dei prezzi dei mercati azionari negli ultimi 3 mesi è palese anche a un bambino che la ripresa delle quotazioni è stata a “V”. Un guadagno del 30% di media dei prezzi in un mese per un indice azionario è qualcosa di straordinario. Come è stato possibile questo? Perché il mare di miliardi iniettato dalle banche centrali spinge i mercati azionari. L’enorme massa di liquidità immessa nel sistema dove può andare se le economie di mezzo mondo sono ferme? Le banche che hanno ricevuto i miliardi di dollari dalle banche centrali per iniettarli nell’economia, dove gli hanno collocati? Investiti in obbligazioni a breve, principalmente. E nei mercati azionari.

La controprova è l’andamento della Borsa tedesca. Le azioni tedesche sono salite più delle altre in Europa perché l’economia di Berlino è meglio attrezzata a reggere alla recessione. Ma anche perché il suo Governo è quello che ha iniettato nel sistema più liquidità di tutte gli altri nella UE. La Germania ha stanziato 750 miliardi a sostegno della sua economia. E ha versato nei conti di professionisti, famigli e imprese 15.000 mila euro. A fondo perduto. Soldi che in parte si sono riversati sui mercati finanziari, investiti in Bund tedeschi e azioni.

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