Il lavoratore in cassa integrazione rischia di non ricevere i contributi?

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 Il lavoratore in cassa integrazione rischia di non ricevere i contributi? Durante il lockdown, molte aziende hanno dovuto rallentare o addirittura sospendere la produzione. Molti lavoratori si sono ritrovati, di conseguenza, in cassa integrazione Questo ammortizzatore sociale consente alle imprese di pagare solo le ore effettivamente lavorate dai dipendenti, scaricando allo Stato l’onere di pagare la differenza. In questo modo le aziende hanno potuto abbassare i propri costi, salvaguardando i posti di lavoro. Ma i dipendenti, a causa di questo periodo di incertezza, spesso si sono ritrovati con una riduzione dello stipendio netto.

L’INPS, infatti, integra solo una quota di stipendio, normalmente fino all’80% della retribuzione mensile.
Un quinto in meno in busta paga pesa sul potere d’acquisto delle famiglie. Questo è un aspetto da tenere in considerazione, anche in vista della possibile proroga dell’ammortizzatore sociale sino alla fine del 2020, ne abbiamo parlato qui.

Il lavoratore in cassa integrazione rischia di non ricevere i contributi?

Abbiamo visto che il periodo di cassa integrazione corrisponde ad un sacrificio economico per i lavoratori. Ma dal punto di vista previdenziale cosa succede? Ci saranno altre penalizzazioni? In altre parole: durante la cassa integrazione mi pagano i contributi?

La risposta è sì. I periodi di cassa integrazione, infatti, sono a tutti gli effetti periodi lavorativi, e quindi utili ai fini della maturazione del diritto alla pensione. I contributi accreditati per questi periodi sono validi sia ai fini della maturazione dell’anzianità contributiva sia per il calcolo dell’importo dell’assegno futuro. Il lavoratore, pertanto, non sarà tenuto ad integrare o ad effettuare alcun versamento.
L’INPS è il responsabile del pagamento della retribuzione mensile e dei contributi pensionistici. L’ente previdenziale attingerà alle risorse pubbliche per versare gli stipendi ed accreditare i contributi figurativi.
Il lavoratore, invece, non dovrà fare alcuna richiesta specifica.

I contributi vengono pagati, quasi interamente

I contributi previdenziali vengono pagati in proporzione allo stipendio del lavoratore. Il sistema contributivo prevede che la futura pensione sia calcolata sulla base della somma dei contributi versati.
Questo meccanismo determina quindi una piccola penalizzazione per il lavoratore.  I contributi figurativi saranno più bassi di quelli ordinari perché parametrati ad uno stipendio inferiore. Certamente l’impatto di pochi mesi di minor contribuzione su un montante derivante da oltre 40 anni di contributi è davvero minimo. Ma bisogna riconoscere che la cassa integrazione, pur necessaria in momenti di grave crisi come quello appena vissuto, rappresenta un sacrificio economico per tutti.

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