Il grande test per i mercati europei sarà anche l’inflazione italiana

inflazione

La stagione delle trimestrali statunitensi si rivelerà, insieme ai vari dati macro in arrivo, come un fattore quasi decisivo per i mercati. Infatti se nelle scorse sedute alcuni grandi nomi della finanza hanno pubblicato i rispettivi risultati (Citigroup , Wells Fargo e JPMorgan hanno tutti battuto le attese), nelle prossime arriveranno altri grandi protagonisti. Tra questi anche Goldman Sachs e Bank of America,Procter & Gamble, United Airlines, Union Pacific e Netflix.

Intanto si guarda all’Asia per tentare di avere un quadro il più ampio possibile sul fronte internazionale. Infatti il PIL cinese del quarto trimestre regala un interessante +1,6%. Il dato si unisce ad un altrettanto incoraggiante +4,3% sempre su dicembre, in arrivo dalla produzione industriale. Fanno riflettere, invece, i numeri del tasso di disoccupazione (dicembre), in leggero aumento con un +5,1% invece del precedente 5% e, soprattutto, quello delle vendite al dettaglio. In questo caso non si va oltre l’1,7% contro risultati che, precedentemente, arrivavano al 3,9%.

Guardando nuovamente a Wall Street, l’andamento del mercato statunitense sarà anche un’occasione per vedere come stanno reagendo le aziende alle notizie riguardanti l’inflazione. Un dato che, sebbene a livelli record, non ha comunque sorpreso più di tanto gli operatori che dopo un 6,8% a novembre erano preparati a quel 7% che poi è stato confermato.

Il grande test per i mercati europei sarà anche l’inflazione italiana

Ad ogni modo, sul fronte dei risultati trimestrali, le previsioni parlano di risultati positivi per quei titoli più sensibili al ciclo economico e per i cosiddetti titoli value. Risultati relativamente meno positivi, invece, si avranno per il settore tecnologico. In generale, da Credit Suisse si parla di un vantaggio che, in media, potrebbe oscillare tra il +25 e il +30%. Ma punte del 62% si potrebbero vedere sugli utili di determinati settori come quello dei materiali. Un +52%, invece, su quello degli industriali.

Il grande test per i mercati europei sarà anche l’inflazione italiana che propio in queste ore viene confermata a +3,9% su base annua. Un rialzo non di poco conto se si pensa che i dati ISTAT parlano di aumenti per lo più sul settore dei beni alimentari sia lavorati che non, mentre sembrano rallentare i rialzi sul fronte degli energetici, per quanto rimangano marcati. Cosa significa questo? Che, a prima vista, l’impatto sulle famiglie potrebbe essere notevole.

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