Il Governo Draghi cambia ancora tutto per il nuovo esame di maturità dell’era post Covid e le prove saranno completamente diverse

esame

L’esame di maturità è forse una delle cose che è cambiata più di ogni altra dopo la pandemia da Covid 19. I ragazzi, dopo cinque anni di fatiche sui libri, ormai hanno dovuto imparare a gestire diversamente una prova che ha da sempre contraddistinto la fine di un importante ciclo di vita.

Il Governo italiano, presieduto da Mario Draghi, sta analizzando in queste ore come modificare nuovamente quest’importante momento d’esame.

La Sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia ha messo in chiaro fin da subito che non è più possibile pensare ad una maturità tradizionale, ante-Covid.

Il Mondo è cambiato, e anche il modo di approcciarsi agli appuntamenti della vita. Ma ci sono delle parti importanti dell’esame che sono andate perdute, come la prova scritta di Italiano, che negli ultimi due anni non è stata svolta.

Torna la prova d’italiano

Anche la seconda e la tanto temuta terza prova sono state cancellate per proteggere i maturandi dagli assembramenti in aula. Ma la situazione sta per evolvere ulteriormente, perché il Governo Draghi cambia ancora tutto per il nuovo esame di maturità dell’era post Covid e le prove saranno completamente diverse.

La proposta principale del ministero dell’Istruzione ruota attorno alla reintroduzione almeno della prima prova scritta, quella di italiano. La Sottosegretaria Floridia ha spiegato che si tratta di un passo importante per tornare alla normalità. Non solo: il tema, il saggio breve o l’articolo di giornale, a scelta dello studente, sono per tradizione un momento di riflessione, di maturazione, di sintesi sul presente e sul vissuto. Non è solo una prova di valutazione, ma anche uno spazio di crescita importante. Senza contare la necessità di confrontarsi con la conoscenza della lingua.

Il Governo Draghi cambia ancora tutto per il nuovo esame di maturità dell’era post Covid e le prove saranno completamente diverse

L’ipotesi al vaglio è dunque la seguente: una prima prova d’italiano, uguale per tutti gli indirizzi e istituti, decisa dal ministero.

A seguire, una tesina di diploma: l’argomento dell’elaborato verrà assegnato dagli insegnanti entro aprile e dovrebbe essere consegnata entro maggio, per poi venire discussa durante la prova d’esame.

Infine, il classico colloquio orale, più esteso di quello “classico” e strutturato in più momenti.

La decisione finale è attesa entro gennaio, dopo il necessario iter burocratico.

Altra decisione importante riguarda lo svolgimento delle prove, che sarà in presenza, seguendo le stesse indicazioni degli anni precedenti. Mascherina obbligatoria, distanziamento di almeno 2 metri, costante profilassi d’igienizzazione.

Consigliati per te