Il giorno di Draghi alla prova con inflazione e turbolenze sui mercati

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Tutti gli occhi su Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea al consueto appuntamento con la riunione di politica monetaria che dovrebbe mantenere invariato l’attuale assetto monetario.

Dall’ultimo appuntamento della BCE le condizioni dei mercati finanziari sono cambiate radicalmente: in primis il terremoto sui mercati finanziari che ha creato una situazione di fortissima volatilità e di grande incertezza. A seguire il rallentamento dell’economia cinese che ha innescato a sua volta preoccupazioni sulla possibilità di un rallentamento della ripresa globale che ha avuto come conseguenza diretta il crollo dei prezzi del greggio e delle commodities che si trovano ora ai minimi da diversi anni.

Unica nota di sollievo è il rientro della crisi in Grecia, argomento sul quale la BCE sarà comunque chiamata a esprimersi sulla disponibilità di accettare titoli ellenici come collaterale: decisione che con buona probabilità verrà rimandata alla prossima riunione.

Cosa ci si aspetta quindi da Mario Draghi? Il presidente BCE, sempre molto attento alle tematiche legate ai mercati, dovrà agire su più fronti rassicurando sulla disponibilità dell’istituto di Francoforte ad intervenire qualora necessario con un ulteriore spinta accomodante. Ma non solo: i recenti sviluppi sui prezzi delle materie prime potrebbero portare la BCE ad una revisione del target di inflazione. Non mancano comunque le note positive su cui il presidente potrà porre l’attenzione: la ripresa economica è sul giusto binario in Europa e l’economia del vecchio continente si è dimostrata praticamente “immune” dagli scossoni asiatici.

Tuttavia la situazione globale rimane particolarmente concitata e la fiducia sarà uno degli aspetti su cui la retorica di Draghi potrà lavorare in modo significativo anche grazie alla forte credibilità conquistata negli anni dall’istituto di Francoforte proprio grazie all’impegno e alla determinazione del presidente.

 

Market Movers

10:00 Eurozona PMI Servizi cons. 54.3 prec. 54.3

10:00 Eurozona PMI Composito Markit cons. 54.1 prec. 54.1

10:30 Regno Unito PMI Servizi cons. 57.6 prec. 57.4

11:00 Eurozona Vendite al dettaglio m/m cons. 0.6% prec. -0.6%

13:45 Eurozona Riunione Politica Monetaria BCE cons. 0.05% prec. 0.05%

14:30 Eurozona Conferenza stampa Draghi (BCE)

14:30 Stati Uniti Nuove richieste sussidi cons. 275k prec. 271k

15:45 Stati Uniti PMI Servizi cons. 55.2 prec. 55.2

16:00 Stati Uniti PMI ISM Non Manifatturiero cons. 58.1 prec. 60.3

 

EURUSD

La moneta unica apre la giornata di contrattazioni in Europa in area 1.1230, poco sopra i livelli toccati durante la sessione asiatica in prossimità di 1.12. La prima parte della giornata sarà contraddistinta dalla pubblicazione di diversi dati che non dovrebbero modificare sostanzialmente il quadro degli scambi su EURUSD: sarà infatti la riunione di politica monetaria della BCE e la conferenza stampa a margine a catalizzare l’attenzione degli operatori e a far aumentare la volatilità.

 

GBPUSD

La sterlina inglese prosegue nel suo percorso ribassista nel rapporto con il biglietto verde attestandosi in apertura dei mercati europei in area 1.5260, in ribasso dai livelli di ieri e accumulando nell’area compresa tra 1.5250 e 1.53. Pesano i dati macro non brillanti usciti nella prima parte della giornata e le prospettive di un ritardo nel rialzo dei tassi da parte della FED, che avrà come conseguenza diretta, un ritardo nel rialzo del tasso di riferimento anche a Threadneedle Street.

 

USDJPY

Con la Cina chiusa per due giorni in occasione delle celebrazioni per la vittoria nella seconda guerra mondiale, i mercati azionari mondiali possono tirare un respiro di sollievo. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo chiude la sessione asiatica con un +0.48% che a sua volta inverte la tendenza ribassista dello yen che torna sopra quota 120.00 attestandosi in apertura dei mercati europei in area 120.30 in attesa della riunione di politica monetaria della BCE. Attenzione comunque tutta concentrata su BCE e sul dato sui non farm payroll di domani che potrebbe mettere finalmente la parola fine alle speculazioni sul rialzo dei tassi della FED a Settembre.

 

Emanuele Rigo

AVA Trade

 

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