Nella seduta di ieri, complici i risultati delle presidenziali francesi, i mercati azionari hanno festeggiato con evidenti segnali di gap up.
Troppa euforia o il trend volge ora al rialzo?
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In questo articolo formulo una serie di analisi dal breve al medio/lungo termine, per consentire ad ogni tipo di trader e di investitore, secondo la diversa logica temporale prescelta per la propria operatività, di destreggiarsi in una non facile situazione.
La specifica analisi riguarda la Francia, ma diamo prima uno sguardo ai mercati azionari, per definire la situazione in generale, comprensiva delle problematiche geopolitiche più rilevanti.
Sui principali indici Magic box, metodo che consente sia di definire livelli di supporto e di resistenza, quale metodo trend following, sia di proiettare target di prezzo e di tempo, su ogni time frame, aveva proiettato i minimi effettivamente raggiunti alcune sedute fa.
Quindi i corsi si sono portati sopra alcune resistenze dinamiche settate sul giornaliero, ma in prossimità di turning point rilevanti.
Occorre quindi almeno una conferma settimanale, per comprendere se si tratta effettivamente di un fuoco di paglia o meno.
E se questo filtro temporale e di time frame è sempre utile, questa volta lo è particolarmente.
Infatti, più precisamente, sarebbe a mio avviso preferibile attendere almeno l’apertura della settimana del primo maggio, per avere una conferma dei segnali.
Anche perché a quel punto sarebbero noti i risultati del ballottaggio presidenziale, e si potrebbe essere al riparo da risultati imprevisti, come una vittoria della Le Pen, che potrebbe pesantemente condizionare le quotazioni di borsa.
Ma non dobbiamo dimenticare altri fattori, che possono destabilizzare la situazione internazionale.
Se negli ultimi tempi sembrava almeno in parte archiviata la diatriba tra USA e Corea del Nord, ora pare invece ritornare alla ribalta della cronaca.
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Trump ha infatti convocato una riunione eccezionale, praticamente invitando tutto il senato ad una riunione con vertici militari e dell’intelligence statunitense.
Peraltro dopo aver inviato un sommergibile nucleare nelle acque coreane.
Che si voglia discutere di un eventuale attacco, nel caso il leader coreano intendesse ostinarsi nel suo programma di lanci e di esperimenti?
La possibilità di una guerra non è da escludere a priori.
Qualcuno osserva che nella precedente guerra coreana, che ha poi portato all’armistizio lungo il trentottesimo parallelo, la Corea del nord non era una potenza nucleare.
Vero, ma era già una potenza nucleare la Cina, alleato della Corea del Nord, e questo non ha impedito appunto un conflitto militare, come non lo ha impedito il fatto che gli USA, alleati della Corea del Sud, lo fossero.
A questo punto ci sono diverse incognite che pesano sui listini.
La convocazione del congresso è un fatto eccezionale, ed eventuali risvolti bellici potrebbero forse pesare più delle elezioni francesi.
E tanto per far comprendere la delicatezza della fase attuale anche tecnicamente, va evidenziato come sugli indici americani la barra di ieri abbia interessato una primaria trend line resistenziale di medio.
E’ pertanto quanto meno opportuno stabilire un filtro temporale, per comprendere se la rottura sia episodica, legata all’euforia del momento, oppure rappresenti un segnale di fine ribasso.
Ora, però, concentriamoci sulla situazione francese.
Il voto favorevole al centrista Macron, unitamente alle dichiarazioni di voto a suo favore da parte repubblicana e socialista, in funzione anti Le Pen, hanno portato ottimismo sul mercato, ma quale la situazione tecnica e fondamentale dell’indice Cac 40?
Magic box settato di breve, su time frame daily, aveva delineato dei canali ribassisti di breve e medio, da cui le quotazioni sono uscite con il gap di ieri.
Proprio queste modalità suggeriscono la necessità di una conferma, quanto meno rappresentata dal filtro della chiusura settimanale.
Sul medio/lungo, Magic box, settato su barre mensili, evidenzia due pattern rialzisti convergenti verso un target in area 5880 con primario setup entro dicembre 2017.
Tuttavia troviamo un significativo livello di resistenza già tra 5335 e 5360.
Consideriamo anche PLT, metodo di lungo termine che fornisce segnali particolarmente attendibili basati su un sequential setup, che si compone di due fasi: alert e vero e proprio segnale di inversione.
L’ultimo segnale di inversione al rialzo di lungo era intervenuto a dicembre 2012, ed ora un segnale di alert (cui poi dovrebbe seguire ulteriore segnale di conferma) al ribasso interverrebbe solo sotto 4733.
Ma cosa dice l’analisi fondamentale?
Un noto metodo, solitamente usato per la valutazione del fair value degli indici è il metodo Fed, che si basa sul concetto di rendita perpetua.
Praticamente, si tratta di dividere l’utile medio per azione di un indice per un tasso considerato risk free, quale il tasso dei titoli di stato decennali.
Tuttavia questo metodo è stato soggetto ad alcune critiche, basate sul fatto di non considerare anche un premio, cioè un tasso, aggiuntivo, per il maggior rischio che presenterebbe l’investimento azionario rispetto a quello in titoli di stato.
Per questo motivo, possiamo utilizzare un tasso basato sul rendimento del decennale francese, cui aggiungiamo un rischio medio considerato valevole per il mercato azionario, pari al 5 per cento.
Pertanto il tasso da applicare alla formula è il 5,769 per cento.
Otteniamo quindi: 1/ 0,05769 e quindi 17,33, p/e di equilibrio.
In riferimento ad una stima di consenso di un panel di analisti sull’utile medio per azione dell’indice al 31 marzo 2017, il p/e alla chiusura di ieri era pari a 20,36, quindi in leggera sopravalutazione rispetto al p/e di equilibrio di 17,33.
Per chi volesse investire in ottica di analisi fondamentale, meglio aspettare discese verso maggiori valori di equilibrio.
