Il fondo monetario e la crisi e i tassi

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E alla fine è arrivato anche il Fondo Monetario Internazionale a rivedere al ribasso le stime di crescita globale dal 3.3% al 3.1%. Le preoccupazioni per il rallentamento cinese e delle economie emergenti si concretizzano in modo prominente e offrono l’assist al direttore Christine Lagarde per rimarcare la necessità per le Banche Centrali di mantenere l’attuale assetto monetario accomodante.

E proprio ieri sera, il governatore della FED di San Francisco Williams, ha sottolineato come il rialzo dei tassi nel 2015 sia ancora una possibilità attuabile: tuttavia, i mercati stanno già scontando un ulteriore rinvio al 2016. Tuttavia Williams centra il problema focale delle ultime riunioni del FOMC ovvero la comunicazione su cui, proprio il titolare dello scanno californiano, sostiene sia necessario un miglioramento volto alla chiarezza.

Infine il focus si sposta sul Giappone dove la riunione di politica monetaria della Bank of Japan conclusasi questa mattina ha puntato su un mantenimento dell’attuale assetto. Il governatore Kuroda sostiene non sia necessario un aumento dello stimolo monetario sottintendendo che le condizioni di straordinaria volatilità sulle materie prime siano transitorie. Inoltre, il governo di Shinzo Abe, ha dispiegato l’intero arsenale per colpire i problemi che ancora affliggono l’economia nipponica. L’impegno a 360 gradi del primo ministro del Sol Levante non si limita però alla sola definizione di riforme e strategie volte a far ripartire l’economia, ma spazia fino al problema di una popolazione sempre più anziana, nominando Katsunobu Kato alla guida di una task force per gestire e risolvere i problemi demografici del paese.

 

Market Movers

10:30 Regno Unito Produzione industriale m/m cons. 0.3% prec. -0.4%

10:30 Regno Unito Produzione manifatturiera m/m cons. 0.3% prec. -0.8%

14:30 Canada Permessi edilizi m/m cons. 0.8% prec. -0.6%

16:30 Stati Uniti Scorte di petrolio cons. 2.200m prec. 3.955m

 

EURUSD

La giornata della moneta unica si apre in ribasso a quota 1.1230 dopo i massimi toccati durante la sessione asiatica in area 1.1280 principalmente sul rimbalzo dei mercati azionari del Vecchio Continente. L’assenza di dati macroeconomici di un certo rilievo nella giornata di oggi contribuirà al consolidamento degli scambi in area 1.12 fermo restando che per il momento non sono sorti elementi che violino l’attuale lateralità del rapporto tra moneta unica e biglietto verde nel range di stabilità tra 1.1150 e 1.13.

 

GBPUSD

La sterlina non arretra e sfrutta la debolezza del biglietto verde per portarsi in area 1.5270, proseguendo il percorso di rialzo dai minimi a 1.5150 prima della pubblicazione dei dati su produzione industriale e manifatturiera previsti questa mattina in rialzo rispetto alle rilevazioni del mese precedente. Ed è proprio da qui che potrebbe ripartire la scalata del cable verso quota 1.53 qualora venissero confermati i valori degli analisti. Al contrario, la valuta sarebbe sotto pressione a causa del quadro macroeconomico in virata per il Regno Unito.

 

USDJPY

A sorpresa, la Bank of Japan, nella riunione di politica monetaria che si è conclusa questa mattina, ha determinato di non ritenere necessario un ulteriore ampliamento dello stimolo monetario. Un segnale di forza per lo yen giapponese che è tornato, nelle ore precedenti all’apertura dei mercati europei, sotto quota 120.00. Tuttavia, gli elementi forniti da Kuroda non smarcano l’economia giapponese dai suoi problemi, anche se l’esecutivo guidato da Abe ha tutta l’intenzione di agire con ancora più vigore nel contrastare il recente declino dei fondamentali macroeconomici con l’entrata in vigore delle cosiddette Abenomics 2.0. L’attesa per la giornata sono comunque per un consolidamento dell’area 120.00 per il rapporto USDJPY con la possibilità che il biglietto verde ancora debole favorisca un ritracciamento verso quota 119.70 su un potenziale rimbalzo dei mercati USA nel pomeriggio.

 Emanuele Rigo

Ava Trade

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