Il Fisco chiede il conto

Agenzia delle Entrate

Godiamoci l’estate ma al rientro bisogna tenere in mente una cosa: Il Fisco chiede il conto . L’emergenza coronavirus non è finita ma ciò non vuol dire che le cartelle esattoriali non arriveranno mai. L’Agenzia delle Entrate da ottobre farà partire 22 milioni di atti di riscossione, per metà cartelle. Imprese e cittadini sono avvisati. Come difendersi? La politica cerca una soluzione per fronteggiare  la drammatica situazione economica post coronavirus. Antonio Martino, deputato di Forza Italia azzarda una proposta: saldare le pendenze pagando il 40% entro fine ottobre. Il deputato aggiunge inoltre di rateizzare in 5 anni con uno sconto del 20% applicando un tasso di interesse del 3%. La proposta prevede anche la rateizzazione ventennale con interessi del 2%.

Il Fisco quanti soldi ha da riscuotere

Lo Stato avanza una valanga di soldi. Il Fisco ha segnato nel libro nero contribuenti morosi per 958 miliardi di euro di tasse. Una montagna di soldi che potrebbero cambiare un bilancio. Ma purtroppo di questo mucchio di soldi il 40% non è incassabile. Ma non è finita perché c’è altro ancora. Soggetti falliti devono 153 miliardi, persone decedute hanno di debito 119 miliardi e nullatenenti devono 109 miliardi. La domanda che tutti si fanno: si possono mai recuperare più? Manca il coraggio di fare una azione trasparenza. Togliere definitivamente dai bilanci questi crediti inesigibili e avviare concretamente una riforma strutturale del Fisco italiano. Un tasto dolente che ormai ritorna come un mantra.

Il Governo studia

Oggi il premier Giuseppe Conte e la sua maggioranza hanno il compito di studiare la strategia. Nei mesi scorsi le cartelle esattoriali sono rimaste nei cassetti grazie al coronavirus. Dopo le vacanze l’Agenzia delle Entrate è pronta a far partire le richieste perché il fatturato della riscossione ad oggi è pari a zero. Il sistema economico non regge più. Lo Stato se non si incassa non può offrire servizi. Un cane che si morde la coda. Inutile aizzarsi, il Fisco chiede il conto giustamente.

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