Il dramma sanitario del 2050 di cui nessuno parla

antibiotici

È certamente vero che il Covid ha marcato uno spartiacque nella storia della medicina mondiale. Quasi tutti i paesi del mondo stanno ancora combattendo una lotta serrata alla diffusione del contagio. Stiamo pagando un alto prezzo vuoi da un punto di vista sanitario vuoi da un punto di vista economico che non ci aspettavamo. Di contro, ci sono emergenze sanitarie imminenti che conosciamo, ma forse non ci stiamo preparando ad affrontarle nel migliore dei modi. Il riferimento qui dovuto è alla resistenza agli antibiotici, ossia il dramma sanitario del 2050 di cui nessuno parla. O al limite sono in pochi a farlo.

Cos’è la resistenza agli antibiotici?

Una prima sintetica definizione possiamo reperirla sul sito del Ministero della Salute. Alla pagina web sull’antibiotico-resistenza, infatti, si può leggere che si tratta di “un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie”.

Le possibili conseguenze del fenomeno

La causa principale di questo fenomeno da quanto si apprende sul sito del Ministero è legata a un uso improprio o eccessivo degli antibiotici. La pericolosità di questa situazione è oramai annunciata da diversi studi e diversi soggetti istituzionali operanti in campo sanitario. Della questione se n’è occupato uno studio voluto dal Governo del Regno Unito nel 2014 (The Review on Antimicrobial Resistance). All’esito delle ricerche effettuate, il documento riferisce che solo nel 2050 ci saranno 10 milioni di vittime a causa della resistenza agli antibiotici. In pratica un decesso ogni 3 secondi.

Anche il Prof. Mauro Stronati, neonatologo del Policlinico San Matteo di Pavia ha dichiarato pubblicamente che questo fenomeno sarà la prima causa di morte nel 2050. Negli ultimissimi anni, la sensibilità riguardo a questo dramma annunciato sembra essere aumentata leggermente. L’allarme sembra essere stato accolto al livello internazionale dall’ONU e dall’OMS che hanno istituito un’agenzia ad hoc (IACG) per l’esame del problema.

La situazione in Italia

L’Italia non resta ferma. Nel 2017 è stato varato il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobiotico-Resistenza (PNCAR). Qualcosa si muove, eppure l’antibiotico-resistenza si profila come il dramma sanitario del 2050 di cui nessuno parla diffusamente ad oggi. L’opinione pubblica è ancora poco attenta al riguardo e il consumo degli antibiotici, purtroppo molto spesso, risulta sottovalutato dai pazienti. Per maggiori informazioni riguardo al problema della resistenza a questi farmaci, ProiezionidiBorsa invita a prendere visione del sito istituzionale del Ministero della Salute.

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