Il documentario su Netflix che lascia a bocca aperta e che forse può cambiare le cose

Netflix

L’azione dell’essere umano negli ultimi duecento anni, ha profondamente cambiato il pianeta Terra.

Ciò che l’umanità ha fatto negli ultimi sessant’anni ha generato un paradosso.

Per la prima volta nella storia del pianeta, una specie sola sta mettendo a rischio l’intero equilibrio della vita per come la conosciamo.

Prima di sessant’anni fa gli uomini non erano certo più pacifici o evoluti di adesso.

Il problema è che l’esponenziale sviluppo tecnologico e l’incontenibile crescita demografica, hanno messo in conflitto l’umanità con il mondo.

Anche se in realtà, sarebbe più appropriato dire che hanno messo l’umanità in confitto con sé stessa.

Difatti, per quanto sia evoluta la tecnologia umana, non è in grado di rendere indipendenti gli homo sapiens, da risorse terrestri come aria e acqua.

E non lo sarà entro i prossimi trent’anni.

Ecco il documentario su Netflix che lascia a bocca aperta e che forse può cambiare le cose.

Indice dei contenuti

Cowspiracy

Il gioco di parole in inglese lascia capire che il titolo significa: la cospirazione della mucca.

Titolo alquanto bizzarro, non c’è che dire. Eppure, questo documentario sta spopolando.

È del 2014, è stato girato da Kip Andersen e Keegan Kuhn, realizzato grazie a un finanziamento dal basso. Questo coraggioso progetto fa luce su uno dei principali motivi d’inquinamento, surriscaldamento globale e deforestazione: gli allevamenti intensivi, di bovini specialmente.

È incredibile quanto l’industria agroalimentare sia responsabile dell’inquinamento del pianeta.

Incredibile, perché interi paesi, ancora oggi, soffrono la fame.

Incredibile, perché le più grandi associazioni ecologiste non ne parlano.

Può cambiare le cose

Quando si finisce di vedere il film, ci si sente invasi da un profondo senso di impotenza.

Basta pensare a tutti gli agi, non ecosostenibili, a cui si è abituati. È sufficiente ricordarsi cosa si è mangiato ieri a cena.

Lo scopo del documentario però non è questo.

L’industria agroalimentare dipende dai consumatori. Se i consumatori cambiano abitudini e avanzano pretese, tutti insieme, qualcosa cambierà.

L’autore suggerisce di diventare vegani. Forse può essere eccessivo per qualcuno, per qualcun’altro proprio sbagliato.

Tuttavia, non si tratta di capire se sia giusto o meno che l’essere umano si nutra di animali e derivati. Il punto cruciale è interrompere la devastazione in corso il prima possibile.

Se per farlo è necessario rinunciare a bistecche e uova, ci si dovrebbe pensare.

Una singola scelta non è influente, una moltitudine di scelte, sì.

Cowspiracy, il documentario su Netflix che lascia a bocca aperta e che forse può cambiare le cose.

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