Il diritto d’autore nel mercato unico digitale, il plagio e la contraffazione nel faccia a faccia con Ferdinando Tozzi

Ferdinando Tozzi

«Le regole del mondo fisico valgono anche per l’online». È uno dei messaggi principali che estrapoliamo dall’intervista sul Diritto d’autore con Ferdinando Tozzi. Avvocato, giurista esperto di diritti d’autore e dello spettacolo, Tozzi è fondatore di Campania Music Commission (CMC) L’Associazione nata nel 2016 annovera tra i partner Google Italia, l’Unione Industriali, Warner Music, Sony Music, Federalberghi. Giusto per citarne alcuni. Con l’avvocato affrontiamo il delicatissimo tema del copyright e analizziamo la direttiva europea sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale.

Partiamo dalle basi, cosa s’intende per mercato unico digitale?

«Il mercato unico digitale è una politica dell’Unione Europea che fa parte del mercato europeo comune e che regolamenta la pubblicità in rete, il commercio elettronico e le telecomunicazioni».

Possiamo evidenziare i punti salienti della direttiva sul diritto d’autore?

«Sono molteplici e possiamo sintetizzarli in questo modo. La direttiva fa riferimento alle eccezioni e alle limitazioni nei contesti digitali e transfrontalieri. Ancora si occupa delle opere d’arte di dominio pubblico, delle licenze collettive estese ma soprattutto della responsabilità degli ISP (Internet Service Provider) e della nuova figura dei prestatori di servizi di condivisione online».

C’è qualche pertinenza della direttiva che vale la pena evidenziare secondo Lei?

«Certo, tra gli altri l’articolo 20 che garantisce un’equa remunerazione di autori ed artisti con un forte impatto sui contratti. Il tutto al fine di rendere gli accordi, e dunque il sistema, più equo e simmetrico e garantire la giusta remunerazione. Questo soprattutto alla luce dell’avvento delle nuove tecnologie che possono comportare il rischio di considerare l’autore o l’artista la parte debole. La direttiva chiarisce come sia necessario un meccanismo di adeguamento contrattuale».

In quali casi possiamo parlare di violazione del copyright? Ci fa un esempio?

«Il diritto d’autore tutela gli autori ed i loro aventi causa. Il plagio è un classico esempio di sua violazione e si ha quando ci si appropria della paternità di un’opera. Se c’è riproduzione non autorizzata di un’opera, senza appropriazione di paternità, si ha contraffazione; se si verificano entrambe, si parla di plagio-contraffazione. Diciamo che è una violazione “madre” declinabile in tante sotto specie».

Il diritto d’autore nel mercato unico digitale, il plagio e la contraffazione. Con il web come siamo messi?

«Le nuove tecnologie purtroppo non hanno aiutato perché spesso inducono a pensare che poiché le opere sono disponibili liberamente online siano anche liberamente appropriabili ma così non è. Le regole del mondo fisico valgono anche per l’online. E devo dire che nel 2022 è inammissibile qualunque ignoranza o malinteso».

La direttiva ha delle implicazioni nell’ambito del mercato digitale? Se sì, quali?

«La direttiva prova, finalmente, a dare risposte concrete all’esigenza di un riequilibrio degli interessi in gioco. In particolare, disciplina l’utilizzo di contenuti protetti da parte dei prestatori di servizi di condivisione di contenuti online. Prevede che tali soggetti facciano un atto di comunicazione al pubblico nel momento in cui danno la possibilità agli utenti di accedere ad opere tutelate dal diritto di autore. Occorre ottenere un’autorizzazione dai titolari dei diritti. Così non si applica più la limitazione di responsabilità della c.d. direttiva del commercio elettronico che partiva (e parte) dal presupposto, a mio avviso non più attuale, di una generale irresponsabilità dei provider (ferma la necessità di tutelare la libertà di espressione e di circolazione della cultura)».

Chi si trova ad agire in tale “mercato” come può tutelarsi? Da cosa deve mettersi in guardia?

«Bisogna prevenire. Per farlo serve sempre che qualunque progetto che sia un disco, un film, un software, un libro, un podcast, un NFT, etc. abbia a monte un’ottima rete contrattuale e le filiere dei diritti siano contemplate. La causa, e lo dico da avvocato, è sempre l’ultima spiaggia».

Appare fondamentale dunque essere prudenti soprattutto nel mondo della rete. E tenere sempre in vista la direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, il plagio e la contraffazione.

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