Il dibattito al Governo sulla riforma fiscale sarà l’anticamera per l’introduzione di una patrimoniale?

riforma fiscale

Al Governo non si discute solo di pandemia coronavirus e i problemi economici e fiscali sono come sempre all’ordine del giorno.

Queste problematiche legate al debito nazionale ci sarebbero state anche senza questa crisi economica e la diversità sta nel fatto che potevano essere discusse e varate con maggiore tranquillità.

Questa estate, mentre la maggior parte degli Italiani sarà in vacanza, il Governo dovrà affrontare lo spinoso problema della riforma fiscale.

Il dibattito al Governo sulla riforma fiscale sarà l’anticamera per l’introduzione di una patrimoniale?

Dai primi di luglio tale discussione sarà quindi all’ordine del giorno tra le varie parti politiche del Governo Draghi.

Sarà una vera riforma fiscale come quella fatta nei primi anni settanta dello scorso secolo e decisa con la legge 7 ottobre 1971, n. 825 e poi attuata attraverso dei DPR negli anni 1973 e 1974?

Si tratterà della solita manovra di palazzo fatta solo per reperire risorse e tamponare i buchi di bilancio?

Per poter effettuare una vera e propria riforma fiscale i provvedimenti governativi dovranno essere non solo condivisi da forze politiche eterogenee ma anche successivamente approvati dalle stesse forze di coalizione in parlamento.

Tutto ciò, mi fa pensare non ad una vera riforma fiscale come quella effettuata con la Legge 825/1971. Piuttosto a qualcosa che si avvicina molto di più ai provvedimenti tampone, la cui storia nel nostro Paese è veramente piena.

Un fattore decisivo per questa riforma sarà poi determinato dalla politica della UE.

Più sarà rinviato nel tempo la reintroduzione del patto di stabilità, maggiori possibilità avrà il Governo nazionale di poter legiferare in modo migliore e non in stato di emergenza.

Se il patto di stabilità fosse rinviato almeno all’anno 2023 o anche più in là nel tempo, questa riforma tributaria potrà essere migliore.

Quali ipotesi e quali situazioni si potrebbero prospettare?

Come sempre le ipotesi sono le più variegate e la contrapposizione ideologica tra le varie componenti del Governo Draghi è enorme.

In ogni caso questa riforma dovrebbe essere, il condizionale è d’obbligo, legata al dibattito e alle eventuali direttive comunitarie in tema di tassazione delle multinazionali, compresi i colossi del web.

Ulteriore punto in discussione sarà quello legato alle tasse ambientali o alla introduzione di una ecotassa. Il principio dovrebbe essere “chi più inquina, più paga e deve contribuire in maniera maggiore alle spese pubbliche”.

Altro punto dolente del sistema è quello legato alla riscossione

Se lo Stato italiano avesse riscosso i mille miliardi di ruoli pregressi avremmo un rapporto deficit/PIL da fare invidia ai Paesi più virtuosi d’Europa compresa la Germania.

Più che una riforma ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione.

Bisogna prende atto che lo Stato italiano più che accertare deve saper riscuotere.

Tra le forze della coalizione governativa non ci sono per adesso punti concordi e comuni.

In conclusione riguardo all’ argomento “il dibattito al Governo sulla riforma fiscale sarà l’anticamera per l’introduzione di una patrimoniale”, l’unico partito che si è espresso per adesso è quello della Lega di Salvini. “Siamo contrari ad ogni aumento della tassazione delle famiglie italiane, sia aumentando l’IVA, sia introducendo delle patrimoniali“.

Noi poveri contribuenti possiamo solo stare in attesa.

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