Il crollo delle criptovalute e la normativa del settore

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Proprio nel periodo in cui dopo l’esempio svizzero diversi paesi (ora è il turno di Malta) stanno dando una regolamentazione precisa al settore delle cripto, queste si abbandonano a un nuovo profondo sell-off guidato dalla debolezza da mesi strutturale di Ripple, per molto tempo divenuta la cripto-valuta più desiderata.

Certamente la regolamentazione toglie il fascino “rivoltoso” che era implicito nelle critpo-valute , forse unita agli obblighi di identificazione in carico agli intermediari, toglie alle monete internet la possibilità di fare facilmente riciclaggio e simili ma in prospettiva continuo a pensare che sia un bene che si esca dalla giungla dell’assenza totale di normativa per arrivare a un quadro di riferimento giuridico che spazzi le ragnatele dell’ambiguità e dell’incertezza normativa.

Se poi vogliamo ben guardare il controllo di certi fenomeni diciamo border-line o addirittura fuori-legge è molto difficile con la valute tradizionali figuriamoci con le cripto-monete che a regime viaggeranno a velocità e schemi impensabili per i mezzi di pagamento fin qui abituali.

A prescindere da questo, la rete avrà uno spazio sempre crescente nella vita della gente e quindi, auguriamoci nel solco della legalità, le cripto sono destinate ad appropriarsi di uno spazio proprio e importante che a mio parere porterà nuove fasi di rivalutazione importanti. Fino a ieri si diceva: attenzione , tenete liquidità perché un nuovo draw down è possibile, oggi, fermo restando che è presto per andare contro al trend, vi sono alte probabilità che a livello di prezzi siamo più vicini ai minimi di periodo che da tempo la speculazione andava cercando che non ai picchi che si potranno ritoccare.

Il quadro normativo svizzero è stato il primo ad essere meritoriamente emanato con chiarezza e bontà d’intenti , senza pregiudiziali ma condito da una analisi obiettiva e da conclusioni condivisibili.

In sostanza il legislatore elvetico divide le cripto in tre categorie:
1 monete atte a un vero scambio monetario generalizzato , ad essere mezzi di pagamento (esempio bitcoin, bitcoin cash ecc)
2 monete atte ad essere un mezzo di pagamento all’interno di sistemi di aziende (esempio Ripple e la cuginetta Stellar)
3 monete/token rappresentativi di un’idea , di un progetto per lo più in ambito commerciale o soprattutto industriale e tecnologico (esempio Ethereum e il figlioccio Ethereum Classic):

Detto che le critpo citate potranno assestarsi in categorizzazioni diverse da quelle di partenza vediamo cosa ha stabilito il legislatore svizzero, presto emulato da altri tra cui l’autorità maltese.

Fermo restando, a carico dell’ intermediario, l’obbligo di identificazione del depositante e dell’avente diritto (se persona diversa dall’intestatario) per le tipologie uno e due gli elvetici qualificano le monete come tali e pertanto soggette allo stesso percorso fiscale delle valute tradizionali. In questi due casi sono ancora consentite le ICO : ovvero le offerte inziali di monete o token per lo più sottoscritte tramite versamento di altre cripto monete già esistenti e che al momento sono una forma di raccolta di denaro che al di là di alcuni passaggi auto-generati dal sistema (smart contract, white paper ecc) non è ancora assoggettabile a norme e limitazioni precise.

Ben diverso è il caso delle monete finalizzate a progetti industriali quali la famiglia Ethereum che promuove lo sviluppo delle blockchain e la sua diffusione nonché pieno sfruttamento. In questo caso il token deve essere parificato a una azione e quindi la procedura per il collocamento deve passare da ICO (tipica come visto delle critpo ) a IPO (forma di raccolta iniziale delle azioni): pertanto passando da un prospetto autorizzato e seguendo l’iter classico delle azioni.
Dare la colpa di questo nuovo arretramento alle regole che stanno avanzando è analisi banale e superficiale tanto più che sarebbe il settore 3 quello a dover soffrire maggiormente se così fosse.

In realtà il mondo Ethereum è quello che per ultimo ha ceduto a questa nuova debolezza. Semplicemente il ciclo necessitava di questo. La moda , l’attenzione è bassa e i prezzi scendono, prima o poi però l’approccio ora negativo, molto negativo, potrebbe, normative a parte, di nuovo cambiare.

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