Il coronavirus è peggio di una guerra: tra malati di salute ed economici
I dieci milioni di disoccupati in due settimane registrati negli Usa fotografano l’enormità del problema. Tuttavia la storia insegna che la quarantena è l’unica possibilità di superamento dell’emergenza e la conseguente ripartenza economica. Solo con i sussidi dello Stato, i cittadini e le imprese possono affrontare la crisi. Questo sarebbe quindi un dispendio non da poco per lo Stato italiano già “malato” nei suo conti pubblici
Differenza con la “peste nera” del 300, “colera” dell’800 e la “spagnola” del 900
I ricercatori americani hanno constatato che gli effetti negativi si trascinano per decenni ed anche fino a 40 anni dopo. I tassi d’interesse possono restare bassi e la decrescente necessità e voglia d’investimenti. Ma c’è anche un lato positivo di questi tassi bassi perchè rendono di appeal il costo dei grandi interventi fiscali necessari a far ripartire l’economia reale.
La Spagna paga la follia dell’8 Marzo ( festa della donna), grande esperimento socioeconomico al mondo!
Per la prima volta la scorsa settimana dal primo Ministro spagnolo, Pedro Sanchez, per descrivere gli effetti del più aspro e duro shutdown che in questo momento si sta realizzando nel vecchio continente europeo .
Il coronavirus è peggio di una guerra: tra malati di salute ed economici. La situazione spagnola
La Spagna è l’unica nazione al mondo interamente posta in ibernazione economica per un periodo di almeno due settimane in cui solo le attività ritenute essenziali continueranno ad essere mantenute senza fermarsi. Misura radicale per contenere il propagarsi del contagio su tutta la popolazione. Nei prossimi giorni i “cugini spagnoli” diventeranno il secondo Stato più contagiato del mondo. Gli USA in pole position ma dobbiamo sottolineare che sono una confederazione di Stati.
La Spagna paga la follia della “Festa della Donna” del passato 8 Marzo. Sostanzialmente in conclamata diffusione del contagio in tutta Europa, il Governo di Sanchez ha consentito lo svolgimento delle manifestazioni organizzate dalle associazioni femministe in tutti i capoluoghi di provincia spagnoli trascurando la pericolosità del Covid-19