Il confronto tra due tipologie di un dolce irresistibile e che fa anche bene alla salute

cioccolato

Alzi la mano chi non ama il cioccolato. Nessuno. Ma la risposta già la sapevamo. D’altra parte, il cioccolato è un alimento estremamente goloso a cui è davvero difficile rinunciare. Ne esistono tantissime tipologie e si può gustare sotto forme diverse: dal cioccolatino ai biscotti, dalla classica cioccolata calda in tazza alle torte, dalle cremose praline alla semplice tavoletta.

Oggi ProiezionidiBorsa andrà ad esaminare due tipologie di cioccolato un po’ particolari. Quelle che non piacciono a tutti. Le più detestate dai bambini ma le più ricercate dai veri estimatori. Stiamo parlando del cioccolato fondente e di quello extra fondente. Andiamo quindi a vedere il confronto tra due tipologie di un dolce irresistibile e che fa anche bene alla salute.

Le differenze tra cioccolato fondente ed extra fondente

La differenza più semplice sta nel gusto: il fondente è amaro, l’extrafondente lo è ancora di più. Ma come possiamo capirlo all’atto dell’acquisto? Basta leggere attentamente l’etichetta e concentrarsi sulla percentuale di cacao.

Percentuale di cacao

Il cioccolato fondente contiene di media una percentuale di cacao pari a circa il 50%. In ogni caso, questa percentuale non deve assolutamente essere al di sotto del 45%.

La tipologia extra fondente contiene invece circa il 75% di cacao, con picchi anche fino all’85% e addirittura al 99%.

Aspetto e gusto

Il cioccolato fondente si presenta di un bel marrone molto scuro e ha un gusto amaro, ma non troppo.

L’extra fondente è scurissimo, quasi nero. Non a caso lo si trova spesso indicato come “dark”, che in inglese vuole appunto dire “scuro”. Al gusto, l’extra fondente è particolarmente amaro e in bocca non si scioglie, anzi, ha una consistenza quasi ruvida. Più la percentuale di cacao aumenta e più si sente anche un retrogusto piccantino. Per questo motivo, questa tipologia di cioccolato non viene praticamente mai utilizzata in pasticceria.

Cosa dice la legge

A parte i gusti puramente personali, esiste una direttiva, la CE 2000/36, che regola la percentuale dei vari ingredienti che devono essere indicati in maniera precisa sull’etichetta.
Dalle quantità rilevate di cacao magro, pasta di cacao e saccarosio, è quindi possibile capire quale sia la composizione del cioccolato che ci troviamo di fronte.

Ecco nel dettaglio le percentuali minime consentite dei vari ingredienti:

a) 43% di cacao;

b) 28% di burro di cacao;

c) pasta di cacao, variabile tra 55% e 70%.

Se la percentuale di pasta di cacao supera il 70%, allora si parla di extra fondente.

Inoltre, se la confezione riporta la dicitura “puro”, non sono ammessi ulteriori grassi vegetali.

Ora che abbiamo visto il confronto tra due tipologie di un dolce irresistibile e che fa anche bene alla salute, possiamo concludere dicendo che sia il cioccolato fondente, ma soprattutto quello extra fondente, sono ottimi alleati della salute. Entrambi apportano infatti una grande quantità di polifenoli, fondamentali per il loro potere antiossidante.

Ricordare infine che, qualunque tipo di cioccolato si prediliga, per un’ottima degustazione è fondamentale saperlo conservare nella maniera ottimale, esattamente come abbiamo spiegato in questo interessante articolo.

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