Il campanello d’allarme della disfagia potrebbe essere uno di questi sintomi che a volte ignoriamo

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La disfagia indica, in ambito medico, la difficoltà a deglutire il cibo, sia liquido che solido.

Le cause scatenanti sarebbero, innanzitutto, di natura gastroenterica e associate a patologie come esofagite, faringite e laringite, reflusso gastroesofageo, tracheite, gastrite ed ernia iatale.

A queste si aggiungono il tumore allo stomaco, della tiroide, dell’esofago e della laringe.

Altre cause, invece, sarebbero associate ad alcune severe malattie neurologiche. Tra queste troviamo: l’ictus, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, la SLA, le vasculopatie cerebrali e la miastenia gravis.

Si aggiungono, poi, la bronchite, la fibrosi cistica, il botulismo, la poliomielite e la parotite.

La disfagia, inoltre, sembrerebbe essere un problema destinato ad aumentare, perché coinvolgerebbe sempre più anziani.

Per giunta, questa difficoltà seria, che può realmente compromettere la capacità di inghiottire un boccone, non sarebbe sempre facile da diagnosticare.

Ecco che, allora, in questo articolo andremo a scoprire come accorgersi della disfagia e riconoscerla grazie a quelle che sarebbero le spie rivelatrici della sua presenza.

Il campanello d’allarme della disfagia potrebbe essere uno di questi sintomi che a volte ignoriamo

Come sottolineato da un’autorevole pubblicazione della Fondazione Veronesi, la disfagia a volte sarebbe una problematica insidiosa.

Infatti, non sempre si manifesterebbe con un’evidente difficoltà a deglutire il cibo, che potrebbe indurre facilmente il medico a individuarla.

Proprio a questo sintomo così visibile e chiaro, gli esperti ne assocerebbero altri tre specifici.

Questi sarebbero:

  • la sensazione di avere un corpo estraneo bloccato in gola;
  • la tosse mentre si consumano i pasti quotidiani;
  • la voce che si altera diventando rauca o umida.

Ecco che, allora, il campanello d’allarme della disfagia potrebbe essere uno di questi sintomi che a volte ignoriamo. Ora che li conosciamo, però, possiamo stare più attenti e recarci dal nostro medico di fiducia se avessimo qualche piccolo dubbio.

Il trattamento della disfagia

Gli esperti consiglierebbero di coinvolgere una equipe variegata composta da:

  • un medico esperto che si occupi della disfagia in associazione alla causa che l’ha scatenata;
  • un logopedista per recuperare la nostra capacità di deglutire;
  • un dietista.

Ancora una volta, la dieta e il cibo giusto ci verrebbero in soccorso.

Infatti, in un articolo precedente, abbiamo visto qual è la ricetta semplice di questa sfiziosità di stagione miniera di vitamina K. Oppure, qual è il semplicissimo contorno autunnale che in pochi preparano e che potrebbe aiutarci a tenere a bada glicemia e colesterolo.

E in caso di disfagia? Vediamo alcuni importanti consigli da mettere in pratica ogni giorno.

La dieta

Questo è un aspetto molto importante, soprattutto per evitare il rischio di disidratazione e di un eccessivo calo di peso.

Innanzitutto, dovremmo evitare cibi che si possono facilmente sbriciolare, come grissini o biscotti, e cibi troppo appiccicosi come i formaggi spalmabili.

Nel caso, poi, di un problema con i cibi solidi, si dovrebbero preferire consistenze morbide, cremose e omogenee. Quindi, evitare, per esempio, il latte con i cereali, il riso o la frutta a pezzi.

Per i cibi liquidi, invece, si potrebbe unire della polvere addensante e renderli più compatti.

Infine, ci dovremmo ricordare di:

  • mangiare seduti e dritti;
  • mangiare lentamente e facendo piccoli bocconi;
  • tenere pulita la bocca.

Approfondimento

In pochi sanno che lo stress eccessivo può causarci questa fastidiosa e improvvisa sindrome.

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