Dopo un 2020 a rimorchio dell’andamento del petrolio, si veda figura qui di seguito, il 2021 sarà l’anno del riscatto per il titolo ENI?
Secondo gli analisti che coprono il titolo azionario il consenso medio è Outperform con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 10% circa. Tra gli aspetti, però, che rendono ENI particolarmente attraente ricordiamo i livelli di valutazione interessanti con un basso rapporto EV/vendita rispetto ai suoi omologhi e il suo eccellente dividendo. Allo stato attuale, infatti, le attese sono per un rendimento di oltre il 6%.
Quali sono i mesi rialzisti per il titolo?
Nella figura seguente è riportato per ciascun mese dell’anno la probabilità che la chiusura sia superiore all’apertura mensile. La percentuale media indicata è calcolata su tutti gli anni che vanno dal 2001 al 2020.
Notiamo come luglio sia il mese con la minore probabilità (35%) che la chiusura sia superiore all’apertura. Viceversa, i mesi di aprile e dicembre sono quelli con la maggiore probabilità (70% e 80%, rispettivamente) che la chiusura sia superiore all’apertura.
Il 2021 sarà l’anno del riscatto per il titolo ENI? La risposta dell’analisi grafica e previsionale
ENI (MILENI) ha chiuso la seduta del 28 dicembre a quota 8,596 euro in rialzo dello 0,14% rispetto alla seduta precedente.
La chiusura trimestrale di dicembre potrebbe dare un potentissimo segnale rialzista sul titolo che potrebbe triplicare, nello scenario più ottimistico, le sue attuali valutazioni.
Come si vede dal grafico, infatti, dopo che le quotazioni hanno raggiunto il I obiettivo di prezzo in area 7,3 euro vi hanno chiuso sotto, ma la chiusura potrebbe determinare il pronto recupero e non solo. Notiamo, infatti, che la chiusura del trimestre potrebbe essere superiore alla resistenza in area 8 euro che rappresenta il primo ostacolo lungo il cammino che porta al I obiettivo di prezzo in area 11,7 euro. A seguire, gli obiettivi successivi si trovano in area 17,75 euro (+100% circa dai livelli attuali) e in area 23,65 euro (circa il 170% dai livelli attuali).
Ci sono, quindi, tutti i presupposti per una violenta partenza al rialzo per il cane a sei zampe.
Viceversa, una chiusura trimestrale sotto area 7,3 euro porterebbe a un ribasso del 50% circa.