Il 2000 dello S&P 500, rispecchia l’economia reale e le attese?

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Intervista a Dott. Gianluca Braguzzi Gestore di Fondi comuni di investimento e Autore del Blog Ecoconomia
Il futuro  dei mercati e di conseguenza le aspettative sugli stessi sono condizionati dalle linee prpgrammatiche e contingenti  di politica monetaria adottate dalle banche centrali. I flussi di liquidità immessi nel sistema infatti paiono più indirizzati verso attività di tipo speculativo sui mercati finanziari che allo sviluppo di nuove imprese piuttosto che, da parte del sistema bancario, all’erogazione di credito.

Questo mix di fattori ha slegato sempre più l’andamento dei prezzi dei mercati azionari, dalle reali dinamiche aziendali. Questa  distorsione, risulta  più marcata sui mercati dei paesi, come l’Italia, in cui il ciclo economico ha stentato ad agganciarsi al pur blando ciclo di ripresa economica cui si è assistito ad esempio in Germania o negli Stati Uniti.

Ci sono alcuni aspetti da non sottovalutare nelle prossime settimane.

Pare ormai certo, che in autunno la FED sospenderà il programma di riacquisto dei titoli obbligazionari varato da Bernanke e portato avanti dalla Yellen.
Il nervosismo apparso sui mercati nelle ultime settimane pare frutto proprio di questa prospettiva che , in particolare per i listini più deboli come il nostro, potrebbe di nuovo portare con sé flussi speculativi ribassisti significativi.

Cautela dunque sui listini azionari perché anche se le cifre tonde di 2000 sullo S&P500 e 4000 sul Nasdaq 100 sono ormai ad un soffio, e pare difficile che gli americani non arrivino a tagliare questi traguardi , poi poco oltre potrebbero essere posizionati i ribassisti .

Come timing, occorrerà però prestare attenzione perché fino a quando la contro manovra della Yellen non sarà ufficiale ed effettiva la liquidità disponibile rimarrà elevatissima e questo potrebbe accentuare la volatilità in entrambe le direzioni in attesa poi di rompere gli argini quando effettivamente i flussi monetari verranno meno.

Sull’obbligazionario lo spread potrebbe tornare ad ampliarsi significativamente specialmente dopo o immediatamente prima la chiusura del piano americano .

 

 

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