Ieri è andata in onda una discrasia finanziaria?

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Cos’è una discrasia finanziaria? E ieri abbiamo assistito ad una o più situazioni di questo tipo? Discrasia finanziaria: di cosa si tratta e soprattutto vediamo se ieri sia andata in onda.

Possiamo definire come discrasia finanziaria una situazione in cui un andamento di un asset non pare giustificato da motivazioni fondamentali.

Fenomeni di questo tipo possono riguardare trend di medio e lungo termine, come quando in Borsa un titolo azionario continua ad essere acquistato ben sopra il proprio valore di analisi fondamentale, oppure venduto quando appare già ampiamente sottovalutato.

Le classiche situazioni di quotazione a premio e a sconto.

Ma talora le discrasie riguardano situazioni di breve termine, legate a notizie appena uscite.

È probabilmente il caso di ieri.

Perché la seduta di ieri potrebbe essere considerata una situazione di discrasia finanziaria?

Tutti parlano dei poderosi rialzi di ieri sulle principali Borse internazionali.

Drivers di questi rialzi non solo le elezioni in USA, fattore trainante sotto molteplici profili, ma anche le news sul possibile nuovo vaccino contro il Covid-19, che avrebbe un’efficacia al 90 per cento.

Ma occorre, a mio avviso, considerare anche altri elementi, che potrebbero essere stati oggetto, invece, di una minore attenzione.

E spesso gli affari si fanno proprio su aspetti meno considerati dalla maggior parte degli operatori e degli analisti.

A fronte del rialzo delle Borse, abbiamo infatti assistito ad un indebolimento di oro e Titoli di Stato.

Giustificato o meno?

La risposta a questa domanda, estesa però anche alla questione se il rialzo di Borsa sia giustificato, restituirà a sua volta una risposta se siamo in presenza di una discrasia finanziaria.

Ieri è andata in onda una discrasia finanziaria?

La risposta alla domanda ha notevoli probabilità di essere positiva, per molteplici motivi.

Sicuramente sotto il profilo azionario corrisponde ad un ragionamento molto sensato ricollegare nuove prospettive economiche positive ad un vaccino, che potrebbe, forse, invertire definitivamente le sorti della pandemia da Covid.

Anche se poi, comunque, che siamo alla vigilia di una distribuzione del vaccino, è opinione decisamente prematura. Pertanto anche il rialzo di Borsa, evidentemente, era in parte smisurato, se così vogliamo definirlo, rispetto agli impatti reali sulla questione sanitaria e sulle sorti dell’economia mondiale, prima di alcune inevitabili, necessarie conferme in ambito sanitario.

A quanto pare i mercati si sono abbastanza rapidamente accorti di questa situazione, da discrasia finanziaria, ed il successivo movimento, di discesa o di lateralizzazione dei corsi, secondo i diversi listini interessati, pare confermare questa successiva consapevolezza.

Ma più palesi discrasie finanziarie hanno riguardato altri asset, come i titoli di stato e l’oro.

Una discrasia su Titoli di Stato e sull’oro

Chi ieri avesse pensato che il ribasso sui Titoli di Stato fosse conseguente ad una rinnovata sfiducia nel debito pubblico, avrebbe probabilmente torto.

Non è un caso che sono scesi anche i Bund, punto di riferimento del titolo sicuro per eccellenza.

La discrasia consiste infatti in questo.

Se un effetto il vaccino lo esprime anche sui Titoli di Stato, dovrebbe essere positivo.

Infatti vaccino anti-Covid significa prospettive positive per economia e conseguente maggior sostenibilità del debito pubblico. Quindi è motivata dai fondamentali legati al vaccino la discesa dei titoli di stato?

Evidentemente no.

Quanto all’oro, il vaccino dovrebbe avere un effetto neutro, tranne per quanto concerne, a volte, una anticorrelazione con i listini azionari.

Sulla base dei precedenti ragionamenti, possiamo considerare discrasie finanziarie i principali movimenti di ieri, soprattutto sui Titoli di Stato.

Perché, quindi, sono intervenute discese sui Titoli di Stato e sull’oro?

Evidentemente, la ragione principale è stata causata dalla necessità di liquidare posizioni, per far cassa, come si usa dire, e seguire il momento di emotività, legato al rialzo dei listini, sull’onda che ha seguito le notizie sul vaccino anti-Covid.

Insomma, per correre dietro al movimento di deciso acquisto dei listini azionari.

Nel momento di impennata rialzista dei listini e negativa dei Titoli di Stato, chi avesse privilegiato una logica contrarian, legata ai ragionamenti sulle discrasie finanziarie, avrebbe invece tralasciato di seguire i primi, e semmai, in ottica di investimento di medio e lungo, avrebbe investito sui secondi.

Questo non significa, necessariamente, immediato capovolgimento dei trend di breve. In ottica di medio, le motivazioni per tentare ad esempio qualche acquisto sul debito pubblico, sussisteva proprio in base ad una serie di ragionamenti collegati alle discrasie finanziarie.

Peraltro, tecnicamente, il trend risulta ancora rialzista sui titoli di stato sul medio termine, e non abbiamo, al momento, assistito ad un movimento di inversione su BTP o Bund.

Invece sono intervenuti i primi segnali di una possibile inversione di tendenza sui listini americani, che vanno ancora confermati nelle prossime sedute.

Possiamo, in sintesi, dire che motivi, legati alle discrasie finanziarie, per investire in determinati asset non azionari, ieri ce n’erano diverse.

Sui listini azionari, invece, il movimento di ieri deve ancora chiarire se sarà foriero di rialzi strutturali, o se si tratta di dinamica più che altro legata ad una emotività, che potrebbe presto essere negata dalle successive dinamiche.

Il metodo Top or Bottom

A quanto pare, nel momento in cui scrivo, time frames inferiori al daily stanno dando ragione di tali considerazioni, soprattutto sull’oro, in parte anche sui titoli di stato, ad esempio in base al metodo Top or Bottom.

Al contempo, assistiamo sul future relativo all’indice S&P 500 ad un indebolimento, che potrebbe anticipare l’archiviazione del movimento fortemente rialzista di ieri, per lasciare spazio ad una maggior incertezza.

È comunque prematuro, solo sulla base di questi dati, considerare già definita la seduta di oggi sui mercati. Ma quanto meno in ottica di medio, continuano al momento a restare valide le argomentazioni, in termini di discrasia finanziaria, che abbiamo formulato più sopra.

Per concludere sulla domanda se ieri sia andata in onda una discrasia finanziaria, le prossime chiusure chiariranno meglio uno scenario, che potrebbe aprirsi a diverse interpretazioni.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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