Sarà per il nuovo piano di aiuti made in USA, sarà perché il 2020 sta finendo, resta il fatto che i vaccini convincono le Borse. Aiutati, come detto, anche da un piano di aiuti che, negli Stati Uniti, ha convinto anche un recalcitrante Trump a firmare. Anche se senza entusiasmo e sotto la pressione delle innumerevoli critiche. Anche il petrolio si è accorto di una possibile inversione di marcia, anche se tempi e modi sono ancora difficili da interpretare. Ad ogni modo il barile, qualche minuto dopo le 16, conquista, sul Brent, un prezzo che supera i 51,3 dollari. A seguirlo, anche il Wti che festeggia oltrepassando quota 48 dollari.
I mercati internazionali
Ma, sempre come accennato, i vaccini convincono le Borse e permettono all’Europa di registrare un generico segno più un po’ su tutti i fronti. A cominciare dal Dax che riesce a mettere a segno un +1,55% non più tardi delle 16.15. A seguire il suo esempio è anche il Cac 40 di Parigi a 1,26% in territorio positivo. Infine il Ftse 100 di Londra riesce a superare la parità, eccezione tra i mercati del Vecchio Continente, conquistandosi una piccola percentuale del territorio positivo: +0,10%. Dall’altra parte dell’oceano, inoltre, Washington conferma il trend. Infatti, alla soglia delle 16.20, ora italiana, l’S&P 500 arriva a 0,7%, il Dow lo supera con un +0,9% mentre il Nasdaq è fanalino di coda a 0,2%.
Piazza Affari
Per quanto riguarda, invece, Piazza Affari, alle 16.20 registra un +0,7%. Sul fronte dei rating, invece, Banca Akros consiglia di comprare (buy), tra gli altri Cairo Communication (target fissato a 2,40 euro), Eni (11,50 euro) e Leonardo (6,50 euro) mentre assegna un giudizio accumulate per Atlantia (17 euro), Azimut Honding (20 euro) e, tra gli altri, Mediobanca (8 euro), Rai Way (6,30 euro) e Snam (MIL:SRG) (5,30 euro).
Gli eventi più importanti nel calendario
Agli orari prefissati si può consultare il calendario macroeconomico per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Tra i dati macroeconomici pubblicati oggi, sono da citare i numeri della produzione industriale giapponese, in frenata a novembre allo 0% contro il precedente dato, m/m, del 4.