I titoli di Stato tornano ad essere una ghiotta opportunità di guadagno

BTP e BOT

Venerdì sono arrivate due buone notizie per le nostre obbligazioni governative. Due decisioni che possono condizionare positivamente l’andamento dei nostri titoli di Stato per le prossime settimane. Le due notizie riguardano il giudizio di Moody’s sul debito italiano e la decisione sul MES. Ecco perché queste due notizie influiranno positivamente sui prezzi dei nostri titoli di Stato

Moody’s e MES aiutano ad allentare la morsa sul debito

Venerdì 8 maggio l’agenzia Moody’s si è pronunciata sul rating assegnato alle obbligazioni emesse dallo Stato italiano. C’era il timore che potesse abbassare il giudizio di un gradino e quindi declassare il nostro debito da investiment grade a speculative grade. In un precedente articolo avevamo spiegato come questo avrebbe potuto impattare molto negativamente sui prezzi dei nostri Buoni del Tesoro Poliennali (leggi qui l’articolo). Ma Moody’s ha confermato il rating dell’Italia a BBB. E questa è una notizia positiva per il nostro debito.

L’altra notizia positiva arriva dall’Eurogruppo, che ieri ha trovato l’accordo sulle condizioni per ricorrere al MES, ovvero il Meccanismo Europeo Salvastati. Sarà possibile accedere ai fondi a condizioni leggere. Ovvero i soldi del MES dovranno essere utilizzati solamente per le spese sanitarie dirette e indirette. Potranno essere restituiti in 10 anni a un interesse che sarà di 25 punti base il primo anno (lo 0,25%). Mentre dal secondo anno il tasso di interesse scenderà a 10 punti base (0,1%).

Perché la notizia è positiva? Perché si spiana la strada all’Italia per il ricorso a questi fondi, in quota di 36 miliardi. Fatto ampiamente gradito dai mercati perché sono fondi freschi che arrivano nelle casse in sofferenza dello Stato italiano.

I titoli di Stato tornano ad essere una ghiotta opportunità di guadagno

Grazie a queste due notizie i titoli di Stato tornano ad essere una ghiotta opportunità di guadagno. Il primo segnale è arrivato dallo spread, che dopo una settimana sempre sopra quota 240, venerdì ha terminato in calo a 231 punti. Indice di una riduzione della tensione sui nostri titoli pubblici. A conferma di questo il rendimento del BTP decennale, scadenza ad aprile del 2030 (Isin: IT0005383309), è sceso sotto il 2%. La chiusura di venerdì è stata a 96 centesimi.

Con l’abbassamento delle tensioni sul nostro debito, è probabile che lo spread possa tornare sotto il livello di guardia dei 200 punti. Ciò riporterebbe gli acquisti sui BTP, compreso il decennale. Prima dello scoppio della crisi, a fine febbraio, i prezzi della obbligazione statale erano a 104 centesimi. Ipotizzando un ritorno ai quei livelli nei prossimi mesi, il rialzo delle quotazioni del titolo di Stato decennale sarebbe dell’8%

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