In un momento di forte ribasso dei mercati azionari sarà interessante ed utile per i nostri lettori chiarire che I titoli azionari sottovalutati possono scendere quelli in trend rialzista salire.
Sembra di una banalità sconcertante ma in questo gap psicologico cadono quasi tutti gli investitori.
La colpa in verità e anche di chi dovrebbe fare informazione che spesso porta fuoristrada i più.
La sinusoide del ciclo economico
Durante il ciclo economico che può essere assimilabile alla curva del PIL (prodotto interno lordo) si passa da una fase di rallentamento/recessione ad una fase di esplosione/accelerazione.
In questo contesto agiscono le banche centrali con la leva dei tassi per calmierare i processi inflattivi e allungare o diminuire le fasi del ciclo. L’inflazione infatti non deve essere nè tanto alta nè tanto bassa ma deve far in modo da non creare possibili accelerazioni/decelerazioni del ciclo stesso.
In queste fasi si muovono le aziende che hanno un loro ciclo e a secondo del settore in cui operano o del modo in cui operano sono allineate o meno al ciclo economico stesso. Il più delle volte il ciclo aziendale ricalca quello economico anche se un buon management spesso ritarda o decelera la fase di rallentamento e allunga quella di espansione. La cosiddetta “normalizzazione o ricerca della media”.
Abbiamo chiarito in poche parole concetti fondamentali che chi investe in Borsa e sui mercati dovrebbe aver quantomeno inteso negli elementi fondamentali.
Ora passiamo alle valutazioni.
Un mercato si dice sottovalutato o sopravvalutato quando rispetto alla media degli utili delle società e quindi il PIL sono sopra o sotto la media.
In sostanza l’offerta di azioni (vendite) è giustificata dagli utili: sì o no? Se sì abbiamo una sopravvalutazione , se no, una sottovalutazione. Lo scopo è di rendere il nostro linguaggio il più semplice e comprensibile possibile.
C’è da dire che quando una società è sottovalutata possono intervenire dei fattori ad esempio una crisi sistemica, un fattore esterno allo stesso ciclo aziendale che possono ridurre gli utili e far passare quella sottovalutazione in una sopravvalutazione.
Chiaro? Un’azienda sottovalutata ma che a un certo punto subisce un rallentamento della propria produzione potrebbe essere soggetta ad una crisi. Questo farebbe cambiare anche drasticamente la valutazione degli asset e il valore dell’azienda stessa.
Ecco perchè i titoli azionari sottovalutati possono scendere quelli in trend rialzista salire.
Prendiamo come nostro spunto la società Eni (MIL:ENI). Oggi il titolo quota a 6,875. In base al DCF il fair value è calcolato a oltre i 18 euro per azione. Il dividend yield è sopra il 12%. Come mai il prezzo allora scende anzi continua a scendere? Il titolo negli ultimi 5 anni si è mantenuto sotto il fair value sempre con valori intorno al 20%. Alla chiusura di gennaio 2020 a 12,658 ha generato un segnale ribassista mensile. Questo significa che la domanda era inferiore all’offerta e chi vendeva reputava che quei prezzi erano alti!
Chi ha ragione? I prezzi o il valore? Sempre i prezzi! Tanto è vero che la discesa in meno di 2 mesi è stata del 46%.
Una domanda al lettore: lei comprerebbe a questi prezzi Eni? E’ sottovalutata ma il trend è ribassista. Chi ha ragione? Il trend o i bilanci? E se l’attuale crisi farebbe scendere drasticamente gli utili? Chi avrebbe ragione ancora?
Questo è uno spunto di riflessione. Ecco perchè i titoli azionari sottovalutati possono scendere quelli in trend rialzista salire.
Da questo momento in poi ci auguriamo che nostri lettori guardino i mercati un poco diversamente da come hanno fatto fino ad oggi.
Un’ultima cosa, e se gli utili scendono, il dividendo così alto potrà essere poi più pagato?