I titolari di P.Iva possono percepire la disoccupazione, ad alcune condizioni

partita iva

Il lavoratore che risulta titolare di P.Iva può dichiararsi in stato di disoccupazione e percepire i sussidi garantiti dallo Stato? Come funziona e quali condizioni sono necessarie affinché il lavoratore autonomo o il professionista si definiscano disoccupati? Vediamo di seguito quali sono i requisiti necessari e vincolanti.

Immaginiamo il caso di un giovane neolaureato titolare di P.Iva che non abbia ancora fortemente ingranato con la propria attività di libero professionista. Questo giovane lavoratore, per alcuni mesi, potrebbe chiedere di lavorare presso uno studio professionale con contratto di lavoro subordinato. Egli potrebbe esibire all’azienda la dichiarazione attestante lo status di disoccupazione per le agevolazioni sull’impiego? Il possesso di P.Iva gli impedirebbe di percepire l’indennità di disoccupazione se perdesse il lavoro?

Compatibilità tra disoccupazione e possesso di P.Iva

I titolari di P.Iva possono percepire la disoccupazione, ad alcune condizioni. La più recente normativa in materia di lavoro e stato di disoccupazione, prevede degli aggiornamenti relativi al Jobs Act. Secondo quanto stabilito dall’art. Del decreto legislativo n. 150/2015, è possibile essere considerati disoccupati compatibilmente con il possesso di P.Iva se:

  1. l’attività da lavoro subordinato o parasubordinato non supera il reddito di 8 mila euro;
  2. l’attività di lavoro autonomo non supera il reddito di 4.800 euro.

In tali casi, il lavoratore autonomo conserva il proprio diritto a percepire la Naspi. Secondo quanto descritto dagli articoli 9 e 10 del suddetto decreto, la compatibilità sussiste soltanto se i redditi accumulati risultano esigui ed entro i limiti imposti. Naturalmente, è bene ribadire che devono sussistere le condizioni affinché l’ex lavoratore possa definirsi disoccupato come indicato qui.

Cosa cambia per chi è titolare di Partita Iva non movimentata

Lo stesso dicasi per chi è titolare di P.Iva non movimentata. In questo caso, occorre citare la Nota n. 2866 del 26 febbraio 2016 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: se si risulta titolari di P.Iva non movimentata negli ultimi 12 mesi precedenti la presentazione della DID, allora è possibile considerare la persona priva di impiego. Questo è quanto stabilito ai sensi dell’art.19 del Dlgs. n. 150/2015.

I lavoratori iscritti a cassa specifica che diritti hanno?

Per i lavoratori iscritti a casse specifiche, l’Inps concede la possibilità di accumulo tra il trattamento Naspi e l’attività libero professionale. La condizione è che si riduca la prestazione previdenziale secondo quanto impone la legge:  riduzione dell’80% del reddito previsto derivante dall’attività lavorativa e rispetto delle limitazioni sopra indicate. Ecco che i titolari di P.Iva possono percepire la disoccupazione, ad alcune condizioni previste dalla Legge. Ad ogni modo, è sempre bene avvalersi dell’ausilio di un consulente in questi casi. In tale maniera, si opererà nel pieno rispetto della normativa vigente e relativa al caso specifico.

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