I titolari di conti con transazioni all’estero troveranno questa lettera dell’Agenzia delle Entrate nel cassetto fiscale

Guardia di Finanza

L’Agenzia delle Entrate nei prossimi giorni farà dei controlli sui conti correnti. Non sono tutti i contribuenti coinvolti ma solo una determinata platea. Infatti, i titolari di conti con transazioni all’estero troveranno questa lettera dell’Agenzia delle Entrate nel cassetto fiscale.

Il controllo si basa su transazioni e attività finanziarie oltreconfine per l’anno 2017. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato pochi giorni fa il provvedimento con i dettagli. Questi controlli avvengono sulla base dei dati trasmessi dalle Amministrazioni fiscali estere.

In questo modo si sta cercando in tutti i modi di porre un freno all’evasione fiscale. In effetti, dalle verifiche incrociate potrebbero emergere anomalie dichiarative relative all’anno d’imposta del 2017. A questo punto il contribuente sarà tenuto a fornire prove e dare spiegazioni.

Stanare i furbetti

L’Agenzia delle Entrate cosa chiederà ai contribuenti con affari all’estero?  Sotto la lente di ingrandimento i conti correnti per stanare i furbetti. L’intento è di smascherare i casi più eclatanti di omessa dichiarazione. Logicamente, altre anomalie non passeranno inosservate, ma la lente di ingrandimento è impressa per irregolarità sui conti esteri.

L’Amministrazione fiscale nel momento in cui nota le anomalie, invia al contribuente questa lettera nel cassetto fiscale. Basta collegarsi alla propria posta fiscale e leggere attentamente la lettera.

La lettera da leggere attentamente

Vediamo cosa contiene all’interno la lettera. Oltre ai dati personali, i contribuenti troveranno l’anno di imposta, il codice atto e la descrizione dell’anomalia riscontrata. Infatti sarà indicato l’imponibile inserito nel quadro dedicato ai redditi di fonte estera.

Tuttavia, il contribuente ha la possibilità di verificare i redditi di fonte estera. Nel cassetto fiscale c’è la sezione “l’Agenzia scrive”. Infine, l’utente troverà le istruzioni per come fare gli adempimenti necessari per mettere in regola la propria posizione. La strada maestra è il ravvedimento operoso. Una volta raccolto il materiale cartaceo per chiarire la posizione, tutto va inviato all’Agenzia delle Entrate.

La Guardia di Finanza può intervenire

Inoltre, la Guardia di Finanza ha la possibilità di fare ulteriori controlli sugli importi accreditati sul conto corrente. Questo iter prenderà il via nel momento in cui i titolari di conti con transazioni all’estero troveranno questa lettera dell’Agenzia delle Entrate nel cassetto fiscale.

Che cosa rischia chi non supera con successo i controlli

I dati dei conti correnti non dichiarati saranno messi a disposizione della Guardia di Finanza, che avrà facoltà di accesso alle informazioni sullo Stato estero che ha condiviso i dati, l’istituto di credito in cui è stato aperto il conto, il numero identificativo così come anche il saldo e la valuta dello stesso.

Inoltre, la Guardia di Finanza avrà potere di verificare gli importi dei pagamenti accreditati sul conto a titolo di dividendi, interessi, proventi lordi o altro, nonché la valuta in cui sono esplicitati.

Ai contribuenti destinatari della lettera di compliance dell’Agenzia delle Entrate viene concessa la possibilità di mettersi in regola presentando una dichiarazione dei redditi integrativa, previo versamento delle maggiori imposte dovute.

Per le sanzioni resta il diritto al ravvedimento operoso, che garantisce una riduzione della somma dovuta in proporzione ai tempi impiegati per la regolarizzazione.

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