I soldi sul conto corrente in quanto tempo li posso raddoppiare?

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I soldi non danno e non sono la felicità, ma di sicuro aiutano parecchio a raggiungerla: come fare? Non esiste risposta univoca, ma anzi le casistiche possibili si sprecano. Una di esse passa tuttavia per l’ottimizzazione delle nostre energie al lavoro coniugata a un’intelligente gestione dei risparmi. Esiste infatti una precisa regola matematica che ci dice come i soldi sul conto corrente in quanto tempo li posso raddoppiare?

La regola del 72

Per rispondere alla domanda di cui sopra prendiamo in prestito una formula dalla matematica finanziaria, ovvero la “regola del 72”. In pratica si tratta di dividere il numero 72 per il tasso d’interesse netto che attualmente stiamo ottenendo dai nostri investimenti. Il risultato finale ci dirà il “tempo esatto” che ci vorrà per raddoppiare i soldi sul c/c e destinati agli investimenti. La formula sfrutta le virtù dell’interesse composto, ovvero degli interessi sugli interessi già maturati. Quest’ultima circostanza consente di “accorciare” i tempi della duplicazione in maniera diametralmente inversa al crescere del rendimento.

Alcuni pratici esempi

Ipotizziamo di avere €10.000 sul nostro c/c solitamente destinati agli investimenti. In quanto tempo essi si raddoppieranno? Tutto è inversamente proporzionale al tasso d’interesse netto che su di essi stiamo percependo. Per un tasso dell’1% avremo:

72/1 = 72 anni. Ovvero dopo la bellezza di 72 anni i nostri €10.000 saranno diventati €20.000, ma solo a patto di aver reinvestito tutti gli interessi precedentemente maturati.

Per un tasso netto del 2%, invece, il calcolo da fare sarà pari a  72/2 = 36 anni.

Invece per un tasso netto composto del 4% il tempo si dimezzerebbe ancora di più passando a “soli” 18 anni. Ossia  72/4 = 18.

In sostanza al crescere del denominatore (il tasso netto d’interesse) si “accorcia” il tempo necessario per il raddoppio. E nel caso di un tasso del 10%? Basterebbero solo 7,2 anni.

I soldi sul conto corrente in quanto tempo li posso raddoppiare?

Tutto questo è possibile solo in virtù dell’interesse composto, senza il quale i tempi d’attesa sarebbero sempre molto più lunghi. Esempio: se noi impiegassimo quei €10.000 al 3% netto annuo senza reinvestire gli interessi, avremmo €10.000/3% = 33,3 anni. Al contrario, non incassando ma mettendo a fruttare gli interessi avremmo avuto  72/3 = 24 anni, ossia 9,3 anni in meno.

Strategie

Come può il piccolo risparmiatore accelerare questi tempi per far fruttare i risparmi? Anche qui non esiste una sola risposta, ma un insieme di buone norme che prima si applicano e meglio è.

Iniziare da subito. Mai come in questo caso il detto “il tempo è denaro” calza a pennello. Prima si inizia a “far lavorare” i soldi, prima si notano i risultati.

Reinvestire i proventi. La regola funziona solo se gli interessi maturati a fine anno non vengono incassati ma reinvestiti. Questo infatti accresce la base dei nostri investimenti.

Saper dosare rischio e rendimento. Ovviamente anche la scelta del prodotto incide pesantemente sul risultato finale. Questo non vuol dire esporsi ai rischi “alla cieca” ma saper individuare il prodotto giusto e adatto alla propria propensione al rischio.

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