I settori di intervento del Recovery Fund

Governo Conte

Una volta giunti all’approvazione del Governo, interessa approfondire quali sono i settori di intervento del Recovery Fund. Quindi, come verranno usati i fondi predisposti dato stesso? Nello specifico, le ripartizioni dovrebbero seguire il seguente ordine: 19,72 miliardi per la sanità, 11,82 miliardi per l’innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria e 7,90 miliardi per l’assistenza di prossimità e telemedicina. Al pilastro rivoluzione verde e transizione ecologica, sono destinati 68,9 miliardi. Essi saranno spesi per le esigenze connesse all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici. Per quest’ultima si intende:

la realizzazione di un programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, come scuole, edilizia residenziale pubblica, comuni e cittadelle giudiziarie. Per quanto riguarda, invece, la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato, è stato riconfermato il Superbonus 110%. Per il terzo pilastro di investimenti, avente ad oggetto la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività e la cultura saranno investiti 46,18 miliardi.

Di questi, 11,45 saranno destinati all’innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione e 8 miliardi per il turismo e la cultura. 31,98 miliardi saranno spesi per le infrastrutture, nonchè per una mobilità sostenibile, cioè per all’alta velocità, mentre alla manutenzione stradale spetteranno 28,30 miliardi. La dotazione, invece per istruzione e ricerca sarà di 28,5 miliardi. Infine, per inclusione e coesione, avremo 27,6 miliardi, di cui 12,62 per le politiche per il lavoro, 10,83 per le infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore e 4,18 per interventi speciali di coesione territoriale.

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Durata del piano di investimento

Una volta specificato quali sono i settori di intervento del Recovery Fund, vediamo quale sarà la durata del piano di investimento. Ebbene, Il primo 70% delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Invece, il restante 30 per cento delle sovvenzioni, sarà speso tra il 2023 e il 2025. In particolare, nei primi tre anni, la maggior parte degli investimenti e dei nuovi progetti sarà sostenuta da sovvenzioni. Invece, nel periodo 2024-2026, la quota maggiore dei finanziamenti per i progetti che subentreranno proverrà dai prestiti. Un focus particolare sarà rivolto all’occupazione femminile.

Senonchè, una serie di proposte concrete saranno rivolte a questo obiettivo. Le richieste provenienti da alcune associazioni e fondazioni femministe sono le seguenti:

1. che metà della governance di Next Generation EU sia composta da donne;

2. che sussista una valutazione di genere di tutti gli investimenti;

3. che ricorra una copertura entro 5 anni del 60% dei bambini nei nidi pubblici;

4. che vi siano investimenti su consultori e centri antiviolenza ecc.. Inoltre, la proposta prevede assunzioni nei servizi pubblici di donne e giovani, nonchè il sostegno all’imprenditorialità femminile, il diritto a maternità e malattia per tutte le categorie professionali autonome, ordinistiche e non. Si tratta di una serie di riforme, finalizzate ad un’integrazione concreta della donna, con la valorizzazione delle sue peculiarità e del suo contributo alla società. Il tutto, finalizzato ad elidere il gap che ancora esiste nella differenza di genere, nei vari settori della vita pubblica.

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