I settori ciclici offrono ancora un miglior rapporto rischio/rendimento rispetto ai growth, ma attenzione alle prossime trimestrali

Wall Street

I settori ciclici offrono ancora un miglior rapporto rischio/rendimento rispetto ai growth, ma attenzione alle prossime trimestrali, che potrebbero anche stravolgere questa visione. Analizziamo la situazione.

Questa settimana Wall Street, ha visto una ripresa contrastata. Basandoci solamente sul trend settimanale, questa volta è poco chiaro stabilire quali settori potrebbero prevalere nelle prossime sedute. La settimana è stata condizionata dalla chiusura di Wall Street lunedì 5 luglio per festività nazionale. La riapertura del 6 luglio è stata nervosa, come spesso avviene storicamente, nei giorni dopo un ponte od una festività. Si è verificato poi un rimbalzo tecnico nella giornata di mercoledì, una nuova correzione in quella di giovedì ed ancora un rimbalzo nell’ultima seduta. Settimana quindi caratterizzata da una ripresa della volatilità. Per questo procediamo per gradi condividendo le seguenti analisi.

L’andamento settimanale ha visto le seguenti performance per settore:

Immobiliare 1,91%, Tecnologici 1,79%, Materie Prime 1,23%, Utilities 0,44%, Consumi ciclici 0,75%, Servizi di telecomunicazione 0,22%, Healthcare 0,14%, Industriali 0,14%, Consumi difensivi 0,13%, Finanziari -0,88%, Energetici -3,56%.

A livello mensile invece l’andamento è il seguente:

Tecnologici 7,24%, Consumi ciclici 3,84%, Servizi di telecomunicazione 3,27%, Healthcare 2,67%, Industriali -0,36%, Immobiliare -0,43%, Consumi difensivi -0,87%, Utilities -1,21%, Finanziari -2,44%, Materie Prime -2,81%, Energetici 3,11%.

Negli ultimi 12 mesi invece la performance è la seguente:

Industriali 55,3%, Finanziari 50,97%, Materie Prime 49,2%, Servizi di telecomunicazione 46,61%, Energetici 45,67%, Tecnologici 42,4%, Consumi Ciclici 38,18%, Immobiliare 36,58%, Healthcare 24,49%, Consumi difensivi 18,47%, Utilities 15,68%.

Dai dati sopra riportati si nota che su un orizzonte mensile, i settori growth (tecnologici, telecomunicazioni e Healthcare) stanno generalmente performando meglio dei ciclici (materie prime, industriali e finanziari). Su periodi più lunghi, 12 mesi, i settori ciclici sono maggiormente interessanti rispetto a quelli growth. A livello settimanale invece la situazione appare contrastata, forse anche a causa della settimana corta e della maggior volatilità.

I settori ciclici offrono ancora un miglior rapporto rischio/rendimento rispetto ai growth, ma attenzione alle prossime trimestrali, che potrebbero anche stravolgere questa visione

Quali fattori stanno provocando queste dinamiche di mercato?

Come precisato prima, si è trattato di una settimana corta a causa della festività, caratterizzata da volatilità più elevata e da volumi generalmente più ridotti come avviene di solito nelle sedute estive. Questo però non deve indurrà gli investitori ad abbassare la guardia, in quanto il secondo trimestre 2021 si è appena concluso e nelle prossime settimane assisteremo alla stagione delle trimestrali che potrebbero influenzare non poco i corsi azionari.

Nella settimana abbiamo assistito ad un calo del rendimento sul titolo di Stato decennale americano dall’1,431% della chiusura di venerdì 2 luglio all’1,356% di venerdì scorso. In settimana questo rendimento era sceso fino all’1,27% per poi risalire nell’ultima seduta della settimana.

Osserviamo anche una lievissima inversione della curva dei rendimenti sulle scadenze più brevi. Alla chiusura del giorno 8 e del 9 luglio 2021 il rendimento sul titolo di Stato americano ad 1 mese è 0,06%, mentre a 2 e 6 mesi è 0,05%. Ovviamente si tratta di inversioni non significative, per durata, entità e per la distanza temporale tra le scadenze coinvolte. Sicuramente però la curva dei rendimenti rimane sotto attenta osservazione nelle prossime settimane.

Il petrolio è passato da 75,19  a 74,63 dollari segnando un lieve calo. Va segnalato però che nella giornata di giovedì era arrivato a scendere fino a 71 dollari.

Il Dollaro (USD) è rimasto sostanzialmente invariato sull’euro, arrivando però sotto la soglia di 1.18 nelle giornate di mercoledì e giovedì.

Conclusioni

Come già segnalato in un articolo del 23 maggio ed in diversi altri successivi, la ripresa dovrà superare il test dell’autunno sul fronte delle misure di contenimento, prima di affermare di essere usciti dal tunnel della crisi.

In questa settimana, i mercati sembrano confermare questa visione che noi avevamo avuto già diversi mesi fa. Il trend negativo dei rendimenti sui titoli di Stato americani sembra segnalare un minor rischio di inflazione rispetto a quello percepito nei mesi scorsi. A livello settoriale, ed in chiave strategica, continuiamo a credere che i settori ciclici offrano ancora dei rapporti rischio rendimento migliori rispetto ai growth. Questa view è valida ad oggi, ma come accennato sopra, staremo pronti a rivedere questo orientamento alla luce delle prossime ed imminenti trimestrali.

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