L’INPS ha comunicato ufficialmente che la proroga automatica per NASPI e Dis-Coll verrà prorogata per altri due mesi. I soggetti beneficiari sono coloro i quali hanno fruito già dell’indennità con scadenza tra maggio e giugno. I percipienti di NASPI e Dis-Coll possono fare i salti di gioia. Questa regola vale anche per coloro che hanno già beneficiato della prima proroga.
Cosa succede dopo il 29 settembre 2020
I cittadini hanno fatto domanda, entro il 29 settembre 2020, della certificazione del diritto ad Ape o pensione anticipata come lavoratore precoce. L’INPS, in una circolare, ha ribadito che questi possono avvalersi della proroga di Naspi e Dis-coll entro il 31 ottobre. In particolare, il lavoratore può chiedere la NASPI nel caso in cui abbia risolto il rapporto di lavoro con il datore in base ad un accordo d’incentivo all’esodo.
Le novità del Decreto Agosto
Nel Decreto Agosto sono state introdotte alcune novità. Il beneficiario di NASPI e Dis-Coll, per ottenere la proroga, non deve aver beneficiato di alcuna delle indennità Covid-19. I percipienti della NASPI in forma anticipata non possono, poi, chiedere una proroga anche se il periodo di spettanza sia compreso tra maggio e giugno. Nessun rompicapo per presentare la domanda. L’INPS, in modo automatizzato, riconosce la proroga e quanto dovuto. Il Decreto Agosto prevede l’ulteriore proroga del divieto di licenziamento fino al 31 dicembre 2020. Questa data coincide con il termine di fruizione della Cig Covid-19 oppure dell’alternativo esonero dei contributi per quattro mesi.
Discorso diverso per chi ha fatto domanda di certificazione del diritto ad Ape sociale o al pensionamento precoci al 29 settembre. In questo caso, l’INPS sospende la proroga e chiede, entro il 31 ottobre, di procedere con la certificazione del diritto.
Quanto viene riconosciuto
L’INPS ha anche chiarito l’ammontare di quanto riconosciuto. L’importo è pari all’ultima mensilità di NASPI o Dis-Coll. I percipienti la NASPI hanno un beneficio in più: sulle mensilità prorogate viene riconosciuta la contribuzione figurativa ed eventualmente anche gli assegni familiari. A conti fatti i percipienti di NASPI e Dis-Coll possono, dunque, fare i salti di gioia.
