I peggiori titoli azionari per valore per il 2020: chi vendere?

Sicuramente tra i propositi degli investitori per il nuovo anno c’è quello di evitare i peggiori titoli azionari per evitare di perdere soldi in Borsa. Poiché investire in Borsa vuol dire, in qualche modo, prevedere il futuro, abbiamo selezionato le azioni che nei prossimi tre anni cresceranno meno (o addirittura decresceranno) delle altre.

I criteri che abbiamo applicato sono i seguenti:

  1. capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro, Questa richiesta ci libera delle società a piccola capitalizzazione che, a causa del basso flottante, possono avere una volatilità molto superiore a quella del mercato. La volatilità, però, non è altro che una misura del rischio, per cui in questo modo abbiamo ridotto il fattore rischio nell’investimento;
  2. crescita degli utili media annua per i prossimi tre anni inferiore allo zero.

Abbiamo, quindi, classificato le società partendo quella col punteggio peggiore. Questa è la classifica ottenuta fermandoci alle prime cinque posizioni: Credem, UnipolSAI, Unipol, Maire Tecnimont, Banca Mediolanum. Questi sono, quindi, i peggiori titoli azionari per valore, futuro non attuale, per il 2020.  Questa valutazione è alla ricerca del miglior investimento possibile ma non significa che storie ad esempio come Unipol non siano di sottovalutazione e non porteranno a forti esplosioni dei prezzi. Sono due cose ben diverse.

Per la scheda completa sul titolo Credem clicca qui.

I punti di forza di Credem

  • L’azienda restituisce margini elevati, sostenendo così la redditività del business.
  • Storicamente, l’azienda sta rilasciando cifre superiori alle aspettative.
  • Il capitale proprio è uno dei più interessanti sul mercato per quanto riguarda la valutazione basata sui multipli degli utili.
  • L’azienda è una delle società con i migliori rendimenti con aspettative di dividendi elevati.
  • Le previsioni di vendita degli analisti sono state recentemente riviste al rialzo.
  • Negli ultimi dodici mesi la previsione EPS è stata rivista al rialzo.

I punti di debolezza di Credem

  • Secondo le previsioni, per i prossimi esercizi si prevede una crescita lenta delle vendite.

Le raccomandazioni degli analisti su Credem

Nonostante il prezzo obiettivo medio vede un titolo azionario sottovalutato del 14%, il consenso medio degli analisti è HOLD. La prudenza, quindi, domina tra gli analisti. La causa potrebbe proprio essere la bassa crescita degli utili per i prossimi anni.

Consenso medio HOLD
Numero di analisti 8
Prezzo obiettivo medio 5,98  €
Ultimo prezzo di chiusura 5,24  €
Spread / Prezzo obiettivo massimo 41,2%
Spread / Prezzo obiettivo medio 14,0%
Spread / Prezzo obiettivo minimo 4,96%

Analisi grafica e previsionale

Il titolo Credem (MIL:CE) ha chiuso la seduta del 13 dicembre invariata rispetto alla seduta precedente a quota 5,38€.

Sul time frame settimanale è in corso una proiezione rialzista che ha superato il I° obiettivo di prezzo in area 5,1047€, ma non riesce a superare la resistenza in area 5,3878€. Questa incapacità ha provocato un ritracciamento che sta avvicinando le quotazioni pericolosamente al supporto in area 5,1047€. Una chiusura settimanale sotto questo livello di trading farebbe invertire la tendenza al ribasso con obiettivo area 5,0123€. Chiusure settimanali, poi, inferiori a questo livelli farebbero precipitare i prezzi verso area 4,49€. La massima estensione di questa possibile inversione di tendenza si trova in area 3,96€.

credem

Credem: proiezione rialzista in corso sul time frame settimanale. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione.

Consigliati per te