I paesi asiatici reagiscono bruscamente ai dazi di Trump

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TOKYO (Reuters) – I maggiori paesi asiatici hanno reagito bruscamente alla decisione del presidente Usa Donald Trump di imporre dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, mettendo in guardia su possibili danni alle relazioni tra paesi.

Ieri Trump ha firmato i dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio, escludendo Messico e Canada e offrendo possibilità di esenzione anche per altri alleati.

Il Giappone ha fatto sapere che la mossa avrà “un grosso impatto” sugli stretti legami bilaterali dei due paesi, mentre la Cina ha detto di “opporsi con risolutezza” alla decisione e la Corea del Sud ha ventilato la possibilità di un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio.

La Cina, che produce la metà dell’acciaio mondiale, valuterà ogni danno causato dalla decisione Usa e “difenderà fermamente i suoi diritti e interessi legittimi”, ha dichiarato il ministero del Commercio. Le tariffe “avranno un grave impatto sul normale ordine del commercio internazionale”, ha aggiunto.

Quanto all’Europa, questa mattina il commissario Ue al commercio, Cecilia Malmstrom, ha sottolineato che l’unione non è una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e si aspetta di essere esclusa dai dazi.

Il ministro dell’Economia tedesco, Brigitte Zypries, ha dichiarato che le tariffe annunciate da Trump sono un problema per le imprese tedesche. La Germania, ha aggiunto, si coordinerà con l’Unione europea per reagire “in modo calmo ma netto”.

Sempre dalla Germania si sono fatte sentire anche quattro associazioni di settore, mettendo in guardia su una “spirale di protezionismo” e sollecitando governo e Ue a ribadire l’impegno per il libero scambio.

Nella notte reazioni sono arrivate anche da Brasile e Argentina, che hanno affermato che non dovrebbero essere oggetto dei dazi e chiederanno esenzioni. Anche Giappone e Corea del Sud hanno dichiarato che chiederanno di essere escluse dalle tariffe Usa.

Seoul è un alleato chiave di Washington in Asia ed è il terzo esportatore di acciaio verso gli Stati Uniti, dopo Canada e Brasile.

Gli Usa sono il maggior importatore di acciaio al mondo e nel 2017 hanno acquistato 35 milioni di tonnellate di materia prima. Corea del Sud, Giappone, Cina e India hanno pesato per 6,6 milioni di tonnellate.

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