I migliori dividendi sul Ftse Mib

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Quali sono i migliori dividendi sul Ftse Mib?

Il listino milanese ha inaugurato l’anno con un livello di 18.330 punti registrato il 2 gennaio. Il 22 febbraio il Ftse Mib chiudeva a 20.262 punti. Numeri alla mano Piazza Affari nell’ultimo mese ha visto un guadagno del 3,57%

I migliori dividendi sul Ftse Mib

Piazza Affari nel 2018 ha dovuto scontare l’incognita politica, prima, e le tensioni con l’Ue, poi. Ma questo non ha impedito ad alcuni nomi di ritornare ad essere affidabili anche per questo 2019. La media per le azioni italiane è di un dividend yield del 3,8%. Intesa Sanpaolo e Azimut sono i primi nella classifica delle 40 big cap di Piazza Affari. Il dividend yield, infatti, arriva a 10,19% per la prima e a 9% per la seconda. Le attese, quindi, si attestano rispettivamente a 0,20 e 1 euro per azione.

Galassia Fca e i migliori dividendi sul Ftse Mib

Buone notizie anche per gli azionisti di FCA che, grazie alla cessione di Magneti Marelli può sfruttare una cedola straordinaria.

Caso a parte è Ferrari. Grazie ai risultati delle ultime trimestrali, i 71 centesimi del 2018 potrebbero trasformarsi, stando alle previsioni, in 1 euro per azione nel 2019. Chi invece deve scontare un 2018 pessimo è Atlantia. A causa dei problemi legati al crollo del Ponte MOrandi la società dovrà tagliare 5 centesimi sul dividendo.

Fitch grazia l’Italia

Nelle scorse giornate la notizia più importante è stata la conferma del rating di Fitch sull’Italia. Un sollievo che, però, è solo relativo. Stando a quanto pronosticato infatti dall’agenzia, l’attuale governo dovrebbe avere vita breve. Elezioni anticipate sono attese per l’autunno. Una notizia per cui il M5S non dovrebbe gioire. Infatti il nuovo esecutivo dovrebbe essere guidato dalla Lega di Salvini.

Nessun downgrade dunque per Roma. Non solo, ma anche la conferma di un giudizio BBB con outlook negativo. Ma questo non significa che non siano rimaste ancora aperte tutte le criticità della nazione. Anzi.

Nuove elezioni in autunno

Si impone ancora più di prima l’obbligo di un’azione radicale. Ancora di più se si guarda alle tante tensioni politiche nella coalizione. Tensioni che, secondo Fitch porteranno alla caduta del governo Conte con la fine dell’estate. Per la precisione la chiamata alle urne, stando ai pronostici, non dovrebbe tardare, arrivando nella seconda metà dell’anno.

La conseguenza?

Il ritorno del centrodestra, con la Lega di Matteo Salvini e, magari, anche con una nuova compagine. Al fianco del Carroccio, infatti, potrebbero rivedersi gli alleati di una volta: Forza Italia e Fratelli d’Italia.

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