I mercati devono affrontare un’altra variabile che arriva dalle elezioni francesi

Piazza Affari

L’area euro a rischio frammentazione dopo le elezioni francesi che hanno portato Marine Le Pen ad un passo dalla presidenza. Infatti gli elettori d’oltralpe hanno dato un’ampia fetta di preferenze all’esponente della destra parigina, costringendo perciò i due contendenti a dover aspettare il 24 aprile, giorno del ballottaggio, per conoscere il risultato definitivo. Un dato non da poco in una settimana che, leggermente più corta delle altre per via delle festività pasquali, tra i suoi futuri appuntamenti contempla anche la riunione della BCE e la pubblicazione del dato sull’inflazione USA.

Con il voto francese, perciò, i mercati devono affrontare un’altra variabile che si aggiunge alle altre già da tempo presenti. Ma procediamo con ordine. Intorno alle 10.30 la situazione vedeva i listini europei tutti in calo, seppur di qualche decimale. Piazza Affari, ad esempio, perdeva poco più dello 0,15% mentre il Dax arrivava anche allo 0,7% in territorio negativo. Ftse 100 di Londra a -0,34% e la sola eccezione in territorio positivo rappresentata proprio da Parigi a +0,35%. Dall’altra parte dell’oceano, inoltre, i futures sui listini a stelle e strisce presentavano a loro volta un saldo negativo.

I mercati devono affrontare un’altra variabile che arriva dalle elezioni francesi

Quello che si sta evidenziando è un quadro non solo complesso ma la cui durata, forse, i mercati stanno sottovalutando. Questo perchè ci si trova a dover combattere contro vari fattori. A dirlo è David Roche, presidente di Indipendent Strategy che annovera tra le variabili, anche le interruzioni delle forniture in arrivo dalla Cina, a causa di alcune zone in lockdown.

Non solo, ma secondo Roche le prove fornite delle atrocità commesse in Ucraina potrebbero bloccare ogni possibile accordo tra le parti. Allungando, così, i tempi della guerra. La sua analisi, però, si spinge oltre. Mentre in una recessione normale produzione e domanda scendono insieme all’inflazione, attualmente si registra una produzione in calo parallelamente ad un aumento dei costi e dell’inflazione.

Dando uno sguardo al mercato USA, infine, tra i cambi di rating da segnalare ci sono: il downgrade di Alcoa Corp. da parte di Credit Suisse che ha declassato il titolo a Neutral dal precedente giudizio Outperform aumentando però il prezzo da 68 dollari ad 82. HP Inc. ha visto il taglio di rating da parte di UBS che ha portato da Buy a Neutral il suo giudizio. Buone notizie, invece, per Kroger Co. Secondo BofA Securities il rating Neutral a può diventare un Buy con un target che da 61 dollari è passato a 75.

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