I mercati azionari e non solo loro temono nuovamente l’inversione sulla curva dei rendimenti USA

Inflazione

Se finora a tenere banco erano stati la guerra in Ucraina e la paura dell’inflazione, all’orizzonte si sta delineando un altro pericolo. Questa volta, però, i timori degli operatori arrivano da oltreoceano e per la precisione dall’obbligazionario. Infatti il rendimento del titolo di stato a stelle e strisce con scadenza quinquennale, ha registrato un rendimento superiore a quello del trentennale.

Parallelamente il decennale ha superato il 2,5%. Pur trattandosi di due eventi distinti e separati, gli operatori avvertono che il primo potrebbe essere una sorta di campanello d’allarme che anticiperebbe una possibile recessione in arrivo. Il che spiegherebbe come mai Piazza Affari, partita con un quasi 2% in territorio positivo al giro di boa delle 13, abbia virato per chiudere poco sopra lo 0,6%. In altre parole i mercati azionari e non solo loro, temono il verificarsi di un mix nefasto per l’economia statunitense in prima battuta e mondiale in seconda. Ovviamente il barile oltre i 100 dollari non è certo un elemento che rassicura.

Anche perché impatta direttamente sui consumi e sulla produzione. Una zavorra che potrebbe essere presente ancora per diverso tempo, soprattutto se ad essere coinvolti sono anche altri asset come le materie prime. Guardando a quelle alimentari, ad esempio, alcuni timori potrebbero riguardare il grano. Come è noto, infatti, Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori ed esportatori di una materia prima che è alla base dell’alimentazione di gran parte della popolazione umana.

I mercati azionari e non solo loro temono nuovamente l’inversione sulla curva dei rendimenti USA

Anche per questi motivi l’apertura della piazza di scambio USA ha registrato più di un contrasto. Resistono, comunque, dei titoli che riscuotono un rating Buy da parte di grandi banche d’affari. Ad esempio Goldman Sachs consiglia l’acquisto su nomi come BioMarin Pharmaceuticals, Datadog Inc. o Las Vegas Sands Corp, giusto per citarne qualcuno. Non mancano, però, tra i vari Buy, anche delle attenzioni per l’Italia, in particolare per Leonardo, anch’esso tra i consigliati.

Tornando in Europa, invece, Citi vede di buon occhio il settore delle banche europee. Una voce che ha dovuto, come tutti, fare i conti con lo scoppio del conflitto in Ucraina. A prescindere dai singoli nomi, in generale la posizione sul settore bancario europeo riesce comunque a conquistare un rating overweight. Tra i titoli italiani, invece, si possono segnalare, tra gli altri, nomi come Unicem che riscuote il Buy sia di Banca Akros che di Bestinver.

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