I lavoratori dipendenti devono consegnare questo documento subito se non vogliono rischiare sanzioni disciplinari 

certificato di malattia

Il mondo del lavoro è una realtà davvero macchinosa e non è affatto semplice districarsi al suo interno. Altrettanto complessa è la sua legislazione. E l’obiettivo principale di quest’ultima è quello di salvaguardare il lavoratore dipendente. Questi, infatti, nel rapporto di lavoro, è considerato la parte debole. E pertanto deve essere tutelato.

L’art. 2094 del codice civile definisce il prestatore di lavoro subordinato colui che si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale. Alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.

Da qui, nascono una serie di diritti per il lavoratore. Tra i quali la retribuzione, l’orario di lavoro, il riposo settimanale, le ferie e le festività, il congedo matrimoniale, le malattie e gli infortuni e molti altri. Ma, al di là dei diritti, il lavoratore ha anche dei doveri che deve rispettare. E non solo nei confronti del datore di lavoro.

Quest’oggi, i Consulenti di ProiezionidiBorsa spiegheranno ai Lettori quali doveri devono rispettare i lavoratori dipendenti in caso di malattia. In particolare, quale documento devono consegnare subito se non vogliono rischiare sanzioni disciplinari.

I lavoratori dipendenti devono consegnare questo documento subito se non vogliono rischiare sanzioni disciplinari

Tra gli adempimenti che spettano a molti lavoratori dipendenti rientra la consegna del certificato telematico di malattia. Consegna che, come vedremo in avanti, spetta al medico curante. Ma cosa deve fare, allora, il dipendente quando si ammala?

Assentarsi per motivi di salute rientra tra i diritti del lavoratore. La malattia determina, infatti, l’impossibilità sopravvenuta della prestazione lavorativa. Ma deve essere pur sempre certificata.

L’assenza per malattia prevede il diritto del dipendente alla retribuzione parziale o intera. Ma non solo, anche la conservazione del posto, il c.d. comporto.

La certificazione della malattia

Il lavoratore dipendente, ai fini del pagamento delle giornate di assenza per la malattia, nella misura stabilita dalla legge e dai contratti collettivi, è tenuto a rispettare alcuni obblighi. In particolare, la regolarità e la tempestività della comunicazione della malattia.

Sono, infatti, previste importanti conseguenze per il dipendente in malattia che non assolve all’obbligo di cui sopra. All’insorgere della malattia, il dipendente deve tempestivamente, prima di recarsi dal medico curante, comunicare subito la sua assenza al datore di lavoro. Deve, altresì, comunicare l’indirizzo di reperibilità. Qualora diverso dalla residenza o dal domicilio abituale per i controlli fiscali.

Una volta comunicata l’assenza, il lavoratore può recarsi dal medico curante per la visita. Il dipendente, in questa occasione, deve fornire al medico la propria tessera sanitaria. E anche comunicargli l’indirizzo di reperibilità da inserire nel certificato.

Certificato di diagnosi sull’inizio e sulla durata della malattia del lavoratore che il medico curante, una volta completato, deve trasmettere telematicamente all’INPS. Nonché al datore di lavoro.

Qualora il certificato non dovesse essere trasmesso telematicamente o, comunque, non correttamente inviato all’INPS, ecco che scattano importanti conseguenze disciplinari.

Il datore di lavoro, infatti, potrebbe considerare l’assenza del lavoratore come ingiustificata. Ed applicargli le sanzioni previste dal CCNL.

E l’INPS non andrà a corrispondere alcuna indennità nei giorni di assenza.

Abbiamo visto, dunque, perchè i lavoratori dipendenti devono consegnare questo documento subito se non vogliono rischiare sanzioni disciplinari.

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