I fondi europei come e quando arriveranno

commissione ue

I fondi europei come e quando arriveranno?

Next Generation Eu è la proposta di piano presentata dalla Commissione UE per la ripresa dall’emergenza economica provocata dal Coronavirus. Si tratta di un progetto che prevede una disponibilità di 750 miliardi di euro, di cui 500 saranno trasferimenti a fondo perduto e 250 di prestiti. Questi ultimi, dovranno essere restituiti entro il 2058. All’Italia spetteranno 172,7 miliardi di euro, di cui 82 contributi a fondo perduto, senza obbligo di restituzione. Essendo stato lo Stato Ue più danneggiato dalla pandemia è quello che riceverà la quota più alta. All’Italia, segue la Spagna, con 140,4 miliardi di euro. Ma, a questo punto si ci chiede come e quando arriveranno questi fondi UE.  A questo punto si ci chiede:  i fondi europei come e quando arriveranno? Quando arriveranno queste risorse economiche e come saranno rese disponibili?

Come e quando arriveranno i fondi europei

Il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che da questa crisi l’Europa deve uscire «facendo un balzo in avanti, tutti insieme». Ed ha chiarito che le nuove risorse che la Commissione propone saranno un debito comune, attinto dal bilancio europeo. Esso probabilmente si rifinanzierà con una possibile tassa sui colossi digitali che saranno tenuti a pagare più tasse, facendo milioni di utili. Attualmente l’Unione si finanzia per il 69% con i contributi degli Stati membri, calcolati in proporzione al loro RNL (reddito nazionale lordo).

Per il 13% soccorrono i dazi doganali e l’imposta sullo zucchero. Poi, abbiamo per il 12% una percentuale dell’Iva raccolta dagli Stati. Infine, per il restante 6%, su altre voci quali: le tasse sui salari del personale comunitario, i contributi di alcuni Stati extra Ue. Poi, abbiamo gli interessi di mora e le multe irrogate dall’Antitrust, rientranti sempre in questa piccola percentuale. Accanto alla conferma degli aiuti, la Von Der Leyen, specifica che i prestiti non sono senza un prezzo.

Vi sono, cioè dei vincoli di destinazione, nel senso che l’utilizzo di queste risorse non sarà incondizionato, bensì canalizzato verso precise direzioni di investimenti e sviluppo.

La stessa, a riguardo ha sottolineato: «il bilancio europeo è sempre stato fatto di trasferimenti: non è una novità. Si tratta di trasferimenti per investimenti mirati e per le riforme, per una maggiore coesione e per una convergenza degli standard di vita in Europa». Detto questo, però, bisognerà trovare un accordo nel Consiglio EU tra i capi di Stato e Governo sul progetto presentato dalla Commissione, che è ancora una proposta. Occorreranno negoziati, in vista della prima riunione, programmata per il 19 giugno, che molto probabilmente non sarà quella decisiva.

Ciò in quanto trattasi di trattativa semplice, considerate le resistenze di Austria, Danimarca, Olanda e Svezia. L’esito finale, cioè l’accordo definitivo raggiunto all’unanimità tra gli Stati membri che darebbe il via libera al piano di aiuti, dovrebbe giungere prima dell’estate, come ha auspicato il presidente del Consiglio Ue. A quel punto, una volta raggiunto l’accordo tra i leader, i fondi non sarebbero ancora immediatamente utilizzabili.

Da quel momento, infatti, la palla passerà ai singoli Stati.

Essi dovranno stilare ciascuno il proprio programma di spese, seguendo le linee programmatiche indicate dall’Unione per l’impiego delle risorse. In conseguenza di tutto quanto esposto, è ben difficile che l’Italia riuscirà ad avere accesso a queste nuove risorse prima del 2021. Il tutto, considerati i tempi necessari per il raggiungimento dell’accordo politico e quelli necessari per individuare i progetti a livello nazionale. Quindi, per tener fronte all’emergenza, nel frattempo, occorrerà ricorrere all’acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce che indirettamente finanzieranno l’emissione del nuovo debito. In alternativa, ricorrere ai 37 miliardi del MES, che in ipotesi sarebbero già a disposizione. Tuttavia, si tratterebbe di un prestito da rimborsare e non un trasferimento a fondo perduto.

Consigliati per te