I fondi di caffè sono ottimi come concime, ma arricchiamo il terriccio dell’orto riciclando gli avanzi di questa bevanda comunissima in cucina

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Inizia il mese di marzo e comincia a risvegliarsi la natura. I primissimi germogli iniziano a comparire, l’erba dei giardini dà i primi segni di vita dopo la pausa invernale. Anche se mancano ancora 20 giorni al solstizio di primavera, il sole che sta colpendo soprattutto il nord Italia ci fa già pensare che la stagione fredda sia passata. Non è propriamente così e lo vediamo al Sud, quest’anno segnato dal maltempo più che in altra stagione.

Sicuramente, però, bisogna iniziare a pensare ai vari lavori da fare tra orto e giardino. Le potature delle piante da frutto, in particolare le Drupacee, dovrebbero essere effettuate in questi giorni. Per l’olivo, invece, bisogna ancora aspettare. Tradizione dice fino alla settimana di Pasqua, ma il taglio potrebbe essere fatto prima, quando questa è alta nel calendario. I semenzai sono pronti da qualche giorno. Il compost naturale, per chi ha deciso di produrselo, sta a poco a poco maturando. Oggi andiamo a parlare di un altro aiuto che possiamo dare alle nostre piante. È risaputo che i fondi di caffè sono molto utili in agricoltura. Ne abbiamo parlato, per esempio, relativamente alle fragole. Non solo, perché anche nell’orto essi apportano delle sostanze nutritive molto utili alle nostre coltivazioni.

Un’altra bevanda molto utilizzata in cucina può essere sfruttata per l’agricoltura. Stiamo parlando del tè. Sia esso in bustina che in infuso, infatti, è possibile riciclare i suoi avanzi per usarli come concime. Magari meno in voga come pratica rispetto ai fondi di caffè, ma altrettanto valida. Il tè contiene una percentuale di azoto che aiuta a migliorare quella che è la struttura del terreno. Riduce il pH e lo rende più acido.

I fondi di caffè sono ottimi come concime, ma arricchiamo il terriccio dell’orto riciclando gli avanzi di questa bevanda comunissima in cucina

Per questo, oltre a poter giovare molto al nostro compost, bustine o avanzi di infusi sono consigliati per concimare le acidofile. In particolare le ortensie, le camelie e le azalee. Bastano davvero poche foglioline di tè per arricchire il loro terreno. È sufficiente raccoglierle dal colino e metterle su un foglio di carta assorbente. Lasciarle asciugare, possibilmente al sole, per poi aggiungerle alla terra. C’è da dire che quando queste piante sono a dimora, potrebbero anche non necessitare di concime. Le foglie e i fiori che perdono dalla fine dell’autunno, infatti, cadendo e mescolandosi al terreno, sono già di per sé un aiuto molto valido. Aggiungere i fondi di caffè o le foglie del tè, tuttavia, non può che far loro bene.

Rose, petunie e surfinie

Stessa procedura possiamo eseguire per le rose. Esse, infatti, potranno ottenere dei grossi benefici se nel terreno circostante le loro radici, andremo ad aggiungere gli infusi del tè, oppure direttamente le bustine, ricoperte da un po’ di terriccio. Discorso simile anche per le acidofile da vaso. Surfinie e petunie, in particolare, sono ancora di là da venire. Con i loro splendidi fiori, però, essendo acidofile, potranno giovare molto dell’aggiunta degli infusi di tè nel terriccio. Possiamo decidere di spargerli vicino al colletto della pianta e, con un cucchiaino, andare poi a mescolare la terra intorno, in modo che vengano assorbiti.

I fondi di caffè sono ottimi come concime, dunque, ma non sono da meno le foglie del tè o gli infusi. Un aiuto meno aggressivo rispetto a quanto troviamo in commercio, per nutrire e curare le nostre piante.

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