I dati sui prezzi al consumo allontanano rialzi dei tassi significativi

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Dato USA sui prezzi al consumo in calo a far da contrasto a quello europeo. Meglio così questo allontana ciò che per i mercati è lo spettro di rialzi dei tassi significativi.
Anche i consumi personali sono usciti inferiori alle attese e quindi si può ipotizzare che domani, salvo “sorpresissime”, la FED se ne starà tranquilla e manterrà un atteggiamento accomodante. Molti temevano qualche sorpresa “agostana” dalla nuova FED “Trumpiana” ma questi ultimi dati , ripeto, paiono rinviare mosse restrittive a settembre se non in autunno.
Le spese personali in linea con le attese a +0.4% confermano una situazione di equilibrio che al momento non suggerisce alcun tipo di manovra.

Interessante invece il dato del PIL canadese annuale che atteso a +2.3%  è uscito a +2.6% con ben oltre il 10% oltre le attese.

L’elasticità politica di questa nazione consente alla sua popolazione un livello di benessere diffuso che ha pochi eguali, anche il dato mensile a +0.5% contro le attese a +0.3% conferma che ci troviamo di fronte a un modello da imitare. Senza gli eccessi americani ed europei.

Sia in termini di personalizzazione delle figure politiche che in termini di appesantimento della vita delle aziende.
Da monitorare il dato dell’indice dei prezzi delle materie prime in fortissimo incremento : attenzione per chi opera in commodities.
Dai dati emerge anche che la tendenza EUR/CAD potrebbe vedere il dollaro canadese proseguire il recupero ma servono conferme che eventualmente troverete nelle apposite rubriche del sito PDB.

Articolo di Gianluca Braguzzi – CFI Asset Management and Organization WIAM

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