I dati macro non spingono le Borse

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Settimana che parte in sordina con mercati che avanzano, ma con circospezione. Se non altro perchè quella che si apre oggi è la settimana della BCE con decisioni che potrebbero sorprendere i mercati proprio con l’ultimo appuntamento del 2020. Intanto si avverte una debolezza diffusa per le possibili paure sul fronte Usa-Cina con scintille che, mai sopite, stanno ritornando tra le due superpotenze. Intanto i dati macro tedeschi evidenziano un’industria che ad ottobre vuole correre. E lo sta facendo. Ma i dati macro non spingono le Borse verso risultati incoraggianti. Morale della favola: il lieve rialzo di questa mattina si sta trasformando, nel primo pomeriggio, in un andamento debole e a tratti marcatamente negativo.

I listini internazionali

In questa seconda voce rientra il Cac 40 francese  che alle 15.40 registra un calo dello 0,8%. Ma non è da meno il Dax di Francoforte con il suo -0,35%. Unica eccezione il Ftse 100 inglese a +0,04%. Dello stesso tenore le Borse USA che già in prima battuta vedono un S&P 500 perdere lo 0,12% insieme al Dow a -0,34%. Solo il Nasdaq riesce a cavarsela, in apertura, con un +0,32%.

I rating degli analisti

Come detto, i dati macro non spingono le Borse ed un’ennesima dimostrazione si pu vedere nel passivo di Piazza Affari che nello stesso momento viene fotografata a -0,35%. Intanto, per quanto riguarda i rating degli analisti, è interessante citare il report di Banca Akros valuta che consiglia di comprare (buy) titoli come Eni (target fissato a 11,50 euro), Leonardo (6,50 euro) e Telecom Italia (MIL:TIT) (0,56 euro). Più ottimista la view su nomi come Moncler (40,30 euro) a cui viene dato un giudizio accumulate.

Gli eventi più importanti nel calendario

Agli orari prefissati si può consultare il calendario macroeconomico per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Tra i dati macroeconomici pubblicati oggi quello più importante è senza dubbio la produzione industriale tedesca che ad ottobre segna un rialzo del 3,2% contro un precedente del 2,3%.

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