Giorni fa abbiamo mantenuto l’indicazione Overweight sulle Borse del Giappone nonostante alcuni dati macroeconomici tutt’altro che brillanti.
E come spesso accade i dati macroeconomici nipponici si sono mossi in modo ondivago.
Un po’ giù e ora un po’ su…
Giappone: molto bene i dati dell’industria
Utilizzo della capacità produttive (Mensile) (Set) | 1,0% | -0,6% | -2,9% | ||||
Produzione industriale (Mensile) (Set) | 1,7% | 1,4% | -1,2% |
Come possiamo notare in tabella vediamo due dati del settore industriale entrambi eccellenti.
In particolare spicca la produzione industriale che da -1.2% vola a +1.7% battendo anche il consensus già alto a +1.4%.
E questi numeri hanno fatto bene alle Borse giapponesi che hanno chiuso con una buona intonazione:
Nikkei 225 +0.70%
Topix +0.73%
I dati economici giapponesi invitano a comprare Nikkei 225 e Topix.
Su queste Borse ribadiamo che più che su azioni consigliate è meglio agire su ETF e/o fondi gestiti selezionati con cura.
Tra l’altro, sia come ETF che come fondi gestiti, è possibile scegliere comparti a rischio cambio coperto.
Viste le frequenti anomalie dello yen almeno il 50% della posizione sul Giappone è opportuno prenderla con strumenti che coprano il rischio cambio euro/yen.
I dati economici giapponesi invitano a comprare Nikkei 225
Ma non è solo la tenuta macroeconomica a indurci a tenere così in buona considerazione gli indici giapponesi.
Anche la parte grafica recita la sua parte.
Per speculare in Borsa e guadagnare con le azioni, o in questo caso fondi ed etf, è importante valutare vari fattori.
E graficamente il Nikkei 225 e il Topix assommano una figura che proietta a breve nuovi massimi relativi.
E così pure a livello probabilistico coi nostri Probability e Sestante dei prezzi.
Senza contare che il massimo storico di inizio anni ‘90 dista anni luce ed anche questo fa pensare a un mercato eccessivamente trascurato negli anni.
Il traino della Cina
Diamo per assodato che la debolezza per le esportazioni nipponiche dei mercati di sbocco europei viene compensata dall’euforico atteggiamento dell’economia e dei consumatori americani.
A questo punto è logico pensare che i mercati decisivi per il benessere economico e produttivo del Giappone saranno quelli asiatici, Cina in testa.
In questo caso possiamo anche affermare che con l’imposizione di dazi Trump sta facendo un grosso regalo a ShinzoAbe primo ministro in quel di Tokio.
Certamente le facilitazioni doganali tra le due grandi nazioni asiatiche sono costanti e questo può già avere iniziato a fare la differenza come dimostrano i dati di cui sopra.
E a tendere, se USA e Cina non si rappacificheranno veramente, il trend potrebbe anche intensificarsi, rendendo ancora di più titoli e azioni giapponesi da comprare.
Senza contare che se davvero si va in bolla magicamente i mercati, rimasti trascurati per anni (come Giappone e Italia), tendono ampiamente a sovra-performare gli altri.