I controlli del Fisco sui conti correnti a partire dal 1° aprile 2020

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Ormai alle porte, il 1° aprile 2020 segna una data funesta che vedrà il Fisco impegnato ad effettuare controlli sui conti correnti? Sebbene preannunciato dal Ministro dell’Economia, nessuna conferma giunge dalla stanza dei bottoni, anzi pare verosimile uno slittamento ad un futuro scevro dall’emergenza epidemica. Ovviamente, non tutti i titolari di conto corrente bancario o postale saranno sottoposti ad accertamenti. L’Agenzia delle Entrate avvierà una serie di verifiche per controllare le operazioni bancarie che più di altre destano sospetto di reati o frodi.

Si prevede la discesa sul campo di battaglia di poderosi contingenti che, disposti in assetto di battaglia, metteranno a fuoco e fiamme evasori e criminali. L’intento di muovere guerra rientra nell’orizzonte operativo del Ministro dell’Economia Gualtieri che ha insistito sulla necessità di verificare la tracciabilità dei pagamenti. Ciò per porre un freno all’onnipresente fenomeno dell’elusione fiscale che vede moltissimi contribuenti italiani nascondersi dietro le cortine di redditi non dichiarati.

Quando si effettuano i controlli

I controlli del Fisco sui conti correnti avranno molti bersagli da mirare e centrare. Il trasferimento di cospicue somme di denaro da un conto all’altro non sempre coincide con operazioni lecite e spesso serve a stornare soldi sporchi. A ciò si aggiunga il ricorso ancora massiccio al versamento di contanti che potrebbero provenire da manovre di riciclaggio messe in atto da organizzazioni criminali. L’utilizzo di contanti è attualmente diffusissimo in Regioni quali Veneto, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia che faticano ad allinearsi alle disposizioni sui pagamenti elettronici. Del resto, a livello europeo il nostro Paese occupa una posizione di prima linea nella preferenza accordata ai pagamenti by cash.

I controlli del Fisco sui conti correnti

Nell’intento di contenere operazioni illegali, la Banca d’Italia ha impresso una vigorosa sterzata alla tendenza dell’evasione fiscale e del riciclaggio di denaro sporco. Sulla scorta della normativa europea sull’antiriciclaggio ha disposto, dal 1° settembre 2019, l’obbligo per istituti bancari e postali di segnalare trasferimenti di denaro anomali. Tramite Comunicazioni Oggettive, banche e poste invieranno all’Uif, l’Unità di Informazione finanziari della Banca d’Italia, segnalazioni su prelievi e versamenti. Ne consegue che l’Uif riceverà con cadenza mensile una puntuale comunicazione inerente al trasferimento di somme di denaro pari o superiori a 1000 euro. Le segnalazioni raggiungeranno l’Uif solo nel caso in cui complessivamente dovessero superare la soglia di 10mila euro.

I controlli del Fisco saranno diretti agli importi presenti sul conto corrente, ma non riportati nella dichiarazione dei redditi. Per i privati cittadini gli accertamenti scatteranno in caso di bonifici e versamenti di denaro che non figura in quanto dichiarato all’Autorità fiscale. I titolari di aziende invece potrebbero essere oggetto di indagine in merito a versamenti, bonifici e prelievi oltre i 1000 euro quotidiani o i 5000 euro mensili

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