I contributi figurativi rientrano nel calcolo della pensione?

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Ai lettori che si chiedono se i contributi figurativi rientrano nel calcolo della pensione rispondono gli esperti della nostra Redazione. Molti lavoratori hanno un storia contributiva non del tutto omogenea. Il che significa che hanno una carriera lavorativa discontinua con periodi in cui non figura il versamento dei contributi. Ciò dipende da svariate cause riconducibili ad eventuali sospensioni lavorative del tutto indipendenti dalla propria volontà come nel caso di disoccupazione. In altre circostanze la mancanza di copertura contributiva dipende dalla sospensione dell’attività lavorativa per malattia o maternità.

Nell’articolo “Quanti anni di contributi figurativi si possono avere?” i nostri lavoratori troveranno informazioni utili in merito alla contribuzione che l’INPS riconosce gratuitamente. Proprio perché l’accredito dei contributi da parte dell’Ente previdenziale avviene a titolo gratuito ci si chiede se i contributi figurativi rientrano nel calcolo della pensione. Se cioè un lavoratore che possiede un montante contributivo in cui confluiscono anche i contributi figurativi potrebbe subire penalizzazioni. Dobbiamo verificare se i contributi figurativi valgono ai fini pensionistici e possono incrementare la storia contributiva del lavoratore.

I contributi figurativi rientrano nel calcolo della pensione?

Per rispondere ai nostri lettori dobbiamo conoscere la normativa relativa alla contribuzione figurativa e nello specifico la legge 155/1981. Sul portale dell’INPS si legge che “salvo specifiche eccezioni, sono utili sia per il conseguimento del diritto alla pensione sia per il suo calcolo”. L’eccezione più frequente riguarda il caso della pensione di vecchiaia in quanto valgono meno i contributi in presenza di due specifiche circostanze. Sia in presenza di sospensione dell’attività lavorativa per disoccupazione o malattia i contributi valgono solo per il calcolo, ma non per il computo.

A ciò si aggiunga che l’accredito può avvenire secondo due differenti modalità. In alcune circostanze è il lavoratore stesso a chiedere all’Ente previdenziale il riconoscimento degli stessi. In altri provvede in modo automatico l’INPS ad accreditare gratuitamente la contribuzione alle categorie di lavoratori che hanno accesso alla contribuzione figurativa.

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