I cicli fissi di Gann sui quadrati di minimo e massimo

Nei precedenti articoli abbiamo spiegato come costruire quadrati di minimo e massimo, ottimizzando i dati ricavati direttamente dalle quotazioni di un asset.

Abbiamo anche approfondito il tema di come rapportare certe quotazioni ad una scala di valori maggiormente gestibile, se necessario, tramite opportuni parametri.

Ma Gann utilizzava anche dei cosiddetti cicli fissi, ricavati dal cerchio di 360 gradi.

All’interno di questo cerchio, quindi, aveva individuato alcuni specifici numeri, come 90, 180, 52, 144.

A cosa servivano questi numeri?

Ancora una volta, questi numeri, importanti per diverse tecniche di Gann, servivano anche alla costruzione di quadrati di minimo e di massimo.

I cicli fissi di Gann sui quadrati di minimo e massimo

Cosa significa questo concetto?

In pratica, si fa partire un quadrato, ancora una volta, da un minimo o da un massimo. Ma, a differenza del metodo consistente nel trarre i parametri dalle quotazioni dell’asset esaminato, si usa come parametro temporale un ciclo fisso, ad esempio 360.

Quindi si divide la quotazione dell’asset per tale parametro temporale, ed abbiamo ottenuto il valore della 1×1.

Potrebbe poi darsi che il quadrato, così ottenuto, graficamente non si adatti troppo bene alla dinamica delle quotazioni.

In tal caso, si lascia fisso il parametro temporale, e si modifica il valore della 1×1, dividendolo o moltiplicandolo un certo numero di volte per 2 o per 3, come abbiamo già visto nei precedenti articoli.

Esempio numerico

Intendo costruire un quadrato su un massimo di 100.000.

Quindi: 100.000/360 porta a 277,77.

Abbiamo quindi un quadrato con questi parametri: estensione temporale: 360 unità.

Valore della 1×1 pari a 277,77.

Ipotizziamo che sia un valore troppo basso.

Possiamo ad esempio moltiplicare per 2 un certo numero di volte, in ipotesi come segue: 277,77X2x2, da cui otteniamo 1.111,08.

Esempi grafici

Per terminare a proposito dei cicli fissi di Gann sui quadrati di minimo e massimo, di seguito alcuni esempi grafici di minimo e massimo di 360.

Non ripetiamo i calcoli. Ogni volta la quotazione dei minimo/massimo viene divisa per 360 ed otteniamo in tal modo il valore della 1×1.

All’interno dei quadrati, con segni rossi sono stati evidenziati alcuni dei riferimenti, da cui si è originata una inversione del trend, al fine di dimostrare la valenza della tecnica.

Quadrato di minimo di 360 su S&P 500

Quadrato di minimo su S&P 500

Quadrato di massimo di 360 su DAX

Quadrato di massimo su DAX

Grafico quadrato di minimo di 360 su Ftse Mib

Quadrato di minimo su Ftse Mib

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Consigliati per te