I CDS trappola o proiezione della realtà. Lo spread una finzione

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Parlare di CDS rischia di essere un esercizio da sala scommesse più che un ‘analisi utile a decifrare il reale stato di una nazione.

Parlare dello spread rischia di essere esercizio accademico.

Partiamo dallo spread: “Ma come? “  si chiederà qualche esperto economista :”… lo spread non è il vero termometro di comparazione dello stato di salute di due economia messe in parallelo in base al costo del proprio debito pubblico?”.

In teoria sì se ci si basasse su dati reali sarebbe così. Quello che ai più sfugge è che mentre il dato e il relativo futures sul BTP sono costruiti sulla realtà di titoli esistenti, come peraltro vorrebbe la normativa in materia di futures, sul bund, e di conseguenza sullo spread, si costruiscono castelli su un futures che non ha fondamenti. Nel senso che il titolo sottostante che un portatore di derivato vorrebbe ritirare a scadenza in caso di mantenimento della posizione NON  esiste.

A meno che qualcuno ci trovi sul mercato un bund tedesco decennale che abbia una cedola del 6%. Sì, perché se la quotazione è intorno a 159 e il rendimento che troviamo  espresso anche sul sito del Sole 24 ore è 0.45% è evidente che il titolo sottostante dovrebbe avere una cedola di circa il 6%.

In realtà questo titolo non esiste.

A essere buoni , molto buoni , una svista,
A essere un po’ più severi una irregolarità non sanzionata e ormai divenuta routine…
Ad essere cattivelli una presa per… prodromica a creare appunto il famigerato spread.

Partendo da qui dare un credito eccessivo ai CDS sull’Italia di cui tanto si parla in questi giorni pare altrettanto esercizio accademico.

Le probabilità che l’Italia vada in default oggi come oggi sono di molto inferiori al 10%, il che vuole dire che sono quasi nulle.

I CDS non dimentichiamolo sono strumento speculativo utilizzato principalmente da Hedge fund di mera speculazione.

Questo non toglie che una cattiva impostazione dei CDS possa finire per influenzare anche i prezzi dei titoli obbligazionari del paese finito nel mirino di queste cecchini della speculazione.

Ciò non toglie che si stiano registrando flussi di capitali in uscita dall’Italia e che in questa direzione spread e CDS stanno svolgendo appieno la loro funzione di spaventapasseri.
Pensare però che la BCE che già ha acquistato montagne dei nostri titoli per poi spesso rivenderli sul mercato anche lucrandoci sopra ora improvvisamente venga meno a strategie di sostegno delineate da tempo vorrebbe dire ignorare che i potentati che stanno combattendo per un ‘Italia sottomessa sono gli stessi che non possono permettersi un drammatico “italian default”.

Approfondimento Scenario economico internazionale ed italiano

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