I casi in cui la multa per divieto di sosta è nulla

multa

Anche quando il parcheggio è irregolare non è detto che non ci scampo alla multa. Ecco i casi in cui la multa per divieto di sosta è nulla.

Il verbale poco chiaro

La contravvenzione è un verbale a tutti gli effetti e deve avere le caratteristiche di ogni verbale dell’amministrazione. Deve essere chiaro e completo per consentire al cittadino di difendersi e di sollevare eventuali, possibili contestazioni. Si può quindi fare ricorso per eccessiva genericità del verbale se non consente di capire con esattezza dove sia avvenuto il parcheggio irregolare e per quale motivo meritasse la multa.

L’art. 157 del Codice della Strada stabilisce la differenza tra fermata e sosta. Anche questo può rientrare tra i casi in cui la multa per divieto di sosta è nulla.

Infatti si parla di fermata quando il veicolo di ferma per ragioni di breve durata, anche in zone dove la sosta non sarebbe ammessa. Invece la sosta è un arresto del veicolo di maggiore durata e può comportare l’allontanamento del conducente. Ecco allora un altro motivo di ricorso. Si potrà dimostrare che l’auto non era in sosta irregolare, ma che era solo un caso di fermata veloce e temporanea.

Parcheggiare vicino al margine della carreggiata

Talvolta nelle multe si legge che il veicolo non era ben aderente al margine della carreggiata. Il Codice della Strada detta in proposito regole precise che consentiranno di impugnare la multa ogni volta in cui quelle regole siano mal interpretate dal poliziotto.

Le uniche regole sono le seguenti. L’auto deve essere parcheggiata il più possibile vicino al margine destro della carreggiata e nel senso di marcia. Se la strada non è provvista di marciapiede occorre lasciare spazio a sufficienza per il passaggio dei pedoni. In questo caso, quindi, sarà più facile fare ricorso contro la multa. Infatti il vigile non può sindacare quale distanza sia da considerare sufficiente per permettere il transito dei pedoni.

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