I bonifici sul conto cointestato sono una donazione indiretta?

conto corrente

I bonifici sul conto cointestato sono una donazione indiretta? Come funziona quando si invia del denaro dal proprio conto personale a quello cointestato con il coniuge o con il familiare? Vediamo di seguito quando si parla di donazione indiretta e come funziona in questi casi.

Cosa succede quando si cointesta un conto corrente

Il Sig. Marco possiede un conto corrente personale sul quale fa accreditare il proprio stipendio e deposita i propri risparmi. Assieme a sua moglie ha aperto un conto cointestato a firma disgiunta per far seguito alle spese familiari. Solitamente, si occupa soltanto lui di rimpolpare il deposito su tale conto: Marco provvede a rifornire il conto cointestato per mezzo di un bonifico giroconto dal conto personale. In questo caso, i bonifici sul conto cointestato sono una donazione indiretta nei riguardi della moglie?

Quale elemento deve sussistere perché il bonifico si consideri come donazione

La natura fondante del conto cointestato prevede che, in caso di due intestatari, il diritto sulla quota sia divisibile in parti eque. Questo significa che ognuno dei titolari acquisisce il diritto su metà della quota presente. La contitolarità di un conto corrente fa presumere anche quella dell’oggetto di contratto, nonché la qualità dei creditori.

Questo cosa significa? I bonifici diventano quindi un atto di donazione? Affinché si possa parlare di donazione deve sussistere l’animus donandi. Questo è quanto stabilisce l’art. 769 del Codice civile. Si tratta di una liberalità attuata il cui fine prevede un arricchimento del beneficiario.

Questo significa che l’azione di ordinare un bonifico sul conto cointestato non fa scattare automaticamente la donazione. Infatti, è possibile dimostrare che l’altro intestatario abbia solo la facoltà di gestire il denaro per assolvere agli obblighi fiscali. Tuttavia, se sussiste l’animus donandi, questa condizione viene meno e si può parlare a tutti gli effetti di donazione. Nel caso di decesso di uno dei titolari, è bene avviare le procedure che si indicano qui.

In conclusione, dunque, i soldi che si versano su un conto cointestato si intendono divisi a metà tra i due titolari del conto. Per fare in modo che tale azione non rientri nel novero delle donazioni, occorrerà dimostrarlo attraverso una prova contraria. Ad esempio, si dovrà provare che la donazione era esclusivamente fittizia, ossia strumentale e finalizzata ad altri scopi.

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