I Balcani scaldano i motori, il Ministro della Difesa Guerini ambasciatore sul posto per tutelare l’annessione all’UE

Lorenzo Guerini

Stando ai fatti, la prevenzione è quasi d’obbligo. Così, volendo essere molto ottimisti rispetto allo sviluppo della guerra in Ucraina, che sembrerebbe in odore di tregua, l’Italia pensa ai Balcani. Non sarà un caso se il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ieri si è recato in Serbia. Qui ha incontrato «il Presidente Vucic e il Ministro della Difesa Stefanović. Successivamente in Bosnia-Erzegovina, ha svolto incontri istituzionali con i membri della Presidenza tripartita della Repubblica e con il Ministro bosniaco della Difesa Podzić». Ancora prima è stato in Romania «a Costanza, presso la base di Mihail Kogalniceanu dove opera la Task Force Air italiana “Black Storm”».

L’appetibilità dell’Unione

E l’affermazione del capo del Dicastero non lascia spazio ad alcun dubbio. Prevenire è meglio che curare. Lo scandalo della guerra di sangue in Ucraina ha allertato l’Europa e sbattuto in faccia il fatto che la richiesta di adesione all’UE da parte di nuovi Paesi, come l’area balcanica, potrebbe non essere ben vista da alcuni. Non è scontata l’annessione all’Unione e soprattutto può innervosire imperi che non vedono di buon grado un’espansione ad Est della cordata dei 27 Stati membri.

Le dichiarazioni di Guerini

«I Balcani sono una Regione di grande rilevanza strategica: il coronamento del percorso europeo dei Paesi dell’area resta ineludibile. L’adesione dei Balcani all’Europa è essenziale per la salvaguardia degli equilibri geopolitici del Sud Europa. L’Italia continuerà a fornire il suo fattivo contributo alla loro stabilità». Ancora «tramite la missione Althea l’Italia mantiene un contingente di alta specializzazione, per esercitare un’azione di deterrenza nei confronti di possibili minacce». Nelle sue dichiarazioni si fa anche riferimento all’«addestramento delle popolazioni locali».

I Balcani scaldano i motori, il Ministro della Difesa Guerini ambasciatore sul posto per tutelare l’annessione all’UE

Proviamo a “leggere” oltre la notizia. In sordoni, gli episodi sono significativi di scenari e situazioni. La guerra in Ucraina ha sorpreso molti. Non tanto Zelensky, che pure stava in allerta dal 2014, quanto l’Europa che forse non si aspettava tanto ostracismo rispetto alla volontà di un Pese di voler aderire all’UE e alla NATO. Intenzioni al momento, parzialmente, smontate e messe in discussione. Al punto che l’Ucraina rinuncerebbe alla NATO. Gli accordi (possibili) sono in corso. Nel frattempo, nell’area dei Balcani si ravvisa un certo disordine interno soprattutto in Bosnia – Erzegovina. Da qui la tappa italiana, che è Paese NATO, e il tentativo di non farsi trovare impreparati.

Futuro incerto

Direttamente sarebbe improbabile un’ingerenza russa sul posto, ma in forma tacita non è certamente da escludere. Così come l’area interesserebbe molto anche alla Cina. I Balcani scaldano i motori. Il Ministro della Difesa Guerini è ambasciatore sul posto per tutelare l’annessione all’UE. La Russia e la Cina guardano a vista. Speriamo sbagliarci, ma i Balcani, nostri dirimpettai potrebbero essere i prossimi protagonisti di tensioni spalleggiati da una parte e dall’altra dai grandi. Russia, Cina, Asse UE – USA.

Lettura consigliata

Con la guerra in Ucraina, l’UE aumenta la missione «di pace» in Bosnia Erzegovina di 500 uomini

Consigliati per te