I 3 modi per prestare soldi a figli e parenti senza far scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate

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Insieme agli Esperti di ProiezionidiBorsa analizzeremo i 3 modi per prestare soldi a figli e parenti senza scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Attualmente conviene armarsi di prudenza nel momento in cui si trasferiscono somme di denaro sotto forma di prestito. Ciò perché il Fisco procede con controlli automatici che mirano a scovare i tentativi di elusione fiscale e arrestare la circolazione di denaro sporco. Anche quando si tratta di prestare soldi a parenti resta molto elevato il rischio di incappare in pesanti sanzioni pecuniarie.

Nell’articolo precedente abbiamo risposto ai Lettori che chiedevano “Cosa scrivere nella causale del bonifico per prestito o donazione di soldi a parenti e amici”. Resta fondamentale infatti giustificare il motivo per cui avviene il trasferimento di una specifica somma di denaro da un conto corrente ad un altro. Ciò perché, nell’eventualità di accertamento fiscali, chi riceve l’accredito di denaro sul conto di cui è titolare deve saperne motivare la provenienza. Torna utile dunque conoscere i 3 modi per prestare soldi a figli e parenti senza far scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate. La prima strategia che mette al riparo sia chi presta che il ricevente dal pericolo di multe consiste nell’emissione di un bonifico. Si dovrà avere cura di specificare nella causale la motivazione dell’operazione bancaria e in modo da tutelarsi da eventuali presunzioni di azioni illecite.

I 3 modi per prestare soldi a figli e parenti senza far scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate

L’altra modalità sicura per trasferire denaro ad un altro conto corrente prevede il ricorso ad un assegno postale o bancario. Al pari del bonifico, si tratta di uno strumento di pagamento tracciabile a cui si deve ricorrere se la somma di denaro da prestare supera i 2000 euro. Quando si stacca un assegno non trasferibile non occorre specificare la motivazione, ma è sufficiente riportare l’importo, la data e la firma del correntista. In presenza di somme di denaro più modeste si può anche far ricorso ai contanti. Ciò però solo se il prestito a figli o parenti non superi la somma limite di 2000 euro come statuisce il Decreto legislativo n. 24/2019.

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