I 3 fattori che condizioneranno oggi la Borsa di Milano e da osservare per capire cosa farà Piazza Affari

Piazza Affari

Sui mercati la tensione rimane altissima e l’incertezza regna sovrana. La seduta di ieri ha dimostrato come gli operatori non sappiano cosa fare. Dopo il rialzo del 7% di mercoledì, ieri le Borse hanno accusato ribassi tra il 2% e il 3%. Ma Piazza Affari ha fatto peggio, chiudendo in calo di oltre il 4%. Ancora una volta i bancari sono stati protagonisti, questa volta in negativo. Nella seduta di mercoledì, le azioni dei maggiori istituti di credito hanno realizzato performance stellari con guadagni che hanno toccato anche l’11%. Ieri le stesse azioni hanno subito cali tra il 5% e il 7%.

La BCE ha causato in parte il crollo delle azioni. Ieri la Banca centrale europea ha tenuto il suo secondo meeting annuale. In tempi eccezionali di guerra, gli operatori si attendevano interventi eccezionali, o almeno la conferma delle politiche monetarie a sostegno dell’economia. Invece le decisioni della BCE sono andate esattamente nel verso opposto di quanto auspicato dai mercati.

L’inflazione ha messo paura alla Banca europea che ha deciso di ridurre progressivamente il PEPP, ovvero il piano straordinario di riacquisto di titoli di Stato. Inoltre la Presidente Christine Lagarde ha lasciato intendere che se il livello d’inflazione si dovesse mantenere alto la BCE potrebbe decidere un rialzo dei tassi anticipato.

I 3 fattori che condizioneranno oggi la Borsa di Milano da osservare per capire cosa farà Piazza Affari

Un possibile aumento anticipato dei tassi e magari di un doppio intervento della BCE entro la fine dell’anno, ha pesato sui titoli di Stato. Questa ipotesi ha fatto schizzare in alto lo spread tra BTP e Bund che ieri è risalito del 13% fermandosi a 164 punti. Lo scenario di un rialzo anticipato del costo del denaro ha gravato anche sui titoli bancari che hanno trascinato al ribasso la Borsa. Ieri il Ftse Mib ha perduto oltre il 4%, chiudendo a 22.886 punti.

Ieri la Borsa di Milano ha fatto il percorso inverso rispetto a mercoledì. I prezzi hanno aperto sul livello di chiusura della seduta precedente e hanno chiuso sul livello d’apertura di mercoledì. In avvio di seduta il Ftse Mib ha colmato il gap che non era riuscito a chiudere mercoledì. Subito dopo un trend discendente ha preso il sopravvento.

Questo andamento dei prezzi porta ad essere prudenti per la seduta di oggi anche per tre motivi. Prima di tutto quella odierna è l’ultima seduta della settimana e in genere il venerdì non è una giornata dedicata agli acquisti. L’alta volatilità dei mercati porterà gli operatori a essere prudenti e ad evitare di incrementare l’esposizione sui mercati nel fine settimana. Infine, la guerra potrebbe riservare spiacevoli sorprese nel week end. Questi sono i 3 fattori che condizioneranno oggi le scelte degli operatori.

Se i prezzi del Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) dovessero scendere sotto area 22.700/22.800 punti potrebbero calare fino a 22.400 punti. Ma la corsa potrebbe proseguire fino ai 22.000 punti. Al rialzo un ritorno sopra 23.000 punti sarebbe una buona notizia e una chiusura sopra 23.000 punti sarebbe un ottimo viatico per la prossima settimana.

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